Giacomo Lippi
Cronaca

Furto all’Armeria Topi di Imola: identificati i 5 accusati

Gli individui, di età compresa fra i 21 e i 48 anni, avevano rubato dal negozio una cinquantina di pistole la notte del 19 settembre 2023

I Carabinieri sono riusciti a risalire all'identità dei 5 autori del furto all'Armeria Topi

Imola, 29 gennaio 2024 - Sono stati identificati dalla polizia gli autori del furto all'armeria "Giancarlo Topi", risalente al 19 settembre 2023. Si tratta di un gruppo di 5 persone di età compresa tra i 21 e i 48 anni, residenti nella provincia di Lucca, accusati di essere entrati di nascosto all'interno del negozio e di avere rubato una cinquantina di armi da fuoco.

La dinamica

Il giorno prima del furto, tre delle cinque persone identificate, due donne e un uomo, erano arrivate sul luogo del delitto con una Mini Countryman. Dopo essere entrati nell'armeria per fare acquisti, i tre erano riusciti a prelevare le chiavi del negozio per farne una copia. Poco dopo, gli stessi erano tornati nell'armeria con la scusa di fare altri acquisti, per poi lasciare le chiavi nello stesso posto dal quale le avevano prese senza essere colti sul fatto. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, preceduta da lunghe indagini, il gruppo di ladri era partito il giorno dopo da Viareggio a bordo di una Fiat 500 noleggiata. Usciti dal casello autostradale di Imola intorno a mezzanotte, i cinque si erano recati immediatamente all'armeria per poi andarsene subito dopo avere effettuato l'operazione.

Alcuni giorni dopo, era stata riconosciuta e fermata a Viareggio la stessa Mini Countryman con la quale alcuni del gruppo erano andati a fare acquisti e prelevare le chiavi. Nel corso di controllo da parte delle Forze dell'Ordine, sono state identificate la conducente, una 48enne che risulterà poi essere fra gli indagati, e due passeggeri tra cui il figlio 28enne, anch'egli indagato. Una vera e propria svolta per le indagini, grazie alla quale i Carabinieri sono riusciti a risalire alle identità di tutti e 5 i componenti del gruppo: si tratta, oltre che della 48enne e del figlio 28 enne già citati, di una ragazza di 27 anni e di due ragazzi, un 21enne e un 23enne. La refurtiva era stata subito trasportata in una destinazione ignota.

Uno dei cinque indagati, il 23enne, è stato identificato grazie a un'impronta digitale, coincidente con quella registrata su un biglietto dell'autostrada consegnato al casello di Imola durante il pagamento del pedaggio. Il Tribunale di Bologna ha momentaneamente emesso la misura cautelare della custodia in carcere per il 23enne, la madre 48enne e il figlio 28enne, mentre ha dichiarato gli arresti domiciliari per il 21enne e la 27enne, in attesa del processo.