Festa a Poggio Grande. L’Osteria da Valentino compie mezzo secolo

Il fondatore assieme alla moglie Luciana: "È stata una giornata stupenda". E aggiunge: "È un orgoglio avere con me le mie figlie Gisella e Graziana".

Festa a Poggio Grande. L’Osteria da Valentino compie mezzo secolo

Festa a Poggio Grande. L’Osteria da Valentino compie mezzo secolo

L’aveva immaginata proprio così, Valentino, la festa dei 50 anni. Con tutti i clienti più affezionati intorno e soprattutto con la presenza di tanti, tantissimi cittadini della piccola frazione. "È stato bellissimo, davvero stupendo", dice con la voce quasi rotta dall’emozione a pochi giorni dalla festa di domenica scorsa ("non ho voluto pubblicizzarla tanto perché temevo sarebbero arrivati in troppi", sorride orgoglioso). Valentino Gaino, 75 anni, ne ha spesi 50 della sua vita dentro il suo locale nel cuore di Poggio Grande, il punto di riferimento, l’unico, per l’ultimo mezzo secolo nella frazione di Castel San Pietro. I primi 15 anni, dal 1974 al 1989, "Valentino" è stato bar e alimentari, il negozietto dove prendere il caffè, trascorrere le ore giocando a carte e comprare il pane e il latte senza andare in città. Un po’ negozio, un po’ centro di aggregazione, dove in una giornata passano più o meno tutti. Nel 1989, la svolta. "Ho pensato assieme a mia moglie Luciana che sarebbe stato bello poter offrire anche un pasto, puntando su pochi piatti semplici, legati rigorosamente alla tradizione emiliana. Abbiamo costruito una prima ala per 40-50 coperti". Nel 2004, poi, arriva la chiusura per sei mesi e la costruzione di una nuova ala, con rifacimento anche di bagli e cucina. La formula, però, non cambia. "Non abbiamo mai allargato più di tanto il menù, lavorando sempre per due tipi di clientela. Dalle 12 all’una per gli operai con menù fisso, dalle 13 con menù alla carta". Poche portate, e sempre legate alla tradizione emiliana. Tradizionali come il ‘pubblico’ dell’osteria, lo stesso da sempre: "Abbiamo sempre avuto una clientela agé – rivendica Valentino –, oggi come allora. Giovani no, sempre pochissimi. Abbiamo orari che non sono per giovani, la sera chiudiamo presto perché io prima delle 6 la mattina devo essere in piedi".

Qualcuno viene da fuori, ma la maggior parte sono di Poggio. "è sempre stata una tradizione venire da me la domenica per le lasagne, o per venire a mangiare gli arrosti o le tagliatelle". E il castrato, considerato universalmente inimitabile. Ma guai a chiedergli il segreto. "Il fornitore è sempre lo stesso, e la cottura lenta sulla griglia è fondamentale", taglia corto, perché di più proprio non vuole dire. Assieme a lui, da mezzo secolo, c’è la moglie Luciana, e anche le figlie Gisella e Graziana a dividersi tra sala e cucina. "È un orgoglio averle con me e Luciana. Se vorrei che proseguissero l’attività? Beh certo, ma a tempo debito vedremo cosa vorranno fare". A tempo debito. Perché gli anni sono 75, ma la voglia di smettere ancora è lontana. E se mai gli fosse venuta, domenica l’abbraccio affettuoso di Poggio Grande deve averla spazzata definitivamente via.

Claudio Bolognesi