ENRICO AGNESSI
Cronaca

FdI contro la Regione: "Fondi tolti ai lavori per Lamone e Sillaro e dirottati a Parma"

L’ente ha già spiegato che la soluzione era solo temporanea. Ma i meloniani Vacchi ed Evangelisti: "Ennesima incoerenza della sinistra".

L’ente ha già spiegato che la soluzione era solo temporanea. Ma i meloniani Vacchi ed Evangelisti: "Ennesima incoerenza della sinistra".

L’ente ha già spiegato che la soluzione era solo temporanea. Ma i meloniani Vacchi ed Evangelisti: "Ennesima incoerenza della sinistra".

Imola (Bologna), 25 settembre 2024 – Fondi tolti alla manutenzione del Sillaro e dirottati sulla messa in sicurezza di Parma e del nodo idraulico di Colorno. Fa discutere la rimodulazione dei fondi varata a febbraio 2023 dalla Regione. Oltre al taglio delle risorse stanziate per gli interventi sul Lamone (riporato lunedì dal ‘Carlino’, ndr), per il quale l’ente di viale Aldo Moro ha già spiegato nei giorni scorsi che si trattava di una soluzione temporanea adottata "solo per evitare la chiusura di un cantiere", la delibera conteneva infatti anche un definanziamento relativo ai lavori di adeguamento previsti per il torrente che attraversa il territorio imolese.

Una circostanza che, alla luce di quanto accaduto con il Sillaro a maggio 2023 ma anche durante l’alluvione dei giorni scorsi, suscita le proteste di Nicolas Vacchi e Marta Evangelisti, rispettivamente capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune e in Regione, entrambi in corsa per un posto nella prossima assemblea legislativa di viale Aldo Moro.

Di quanti soldi parliamo? L’importo assegnato per i lavori sul fiume Sillaro (adeguamento sezioni deflusso tratto arginato) era di 3 milioni; ne vennero tolti 2,3, lasciando al progetto i restanti 666mila euro circa. Fondi che, sommati agli oltre 933mila euro spostati dall’intervento per il Lamone (messa in sicurezza delle località Mezzano, Villanova, Traversara per la quale era previsto in origine un investimento di 1,2 milioni) permisero di arrivare agli oltre 3,2 milioni da destinare al progetto di messa in sicurezza in Emilia: un maxi-intervento da 55 milioni di euro messo a rischio dall’aumento dei costi delle materie prime.

"Sia ben chiaro: nessuno intende mettere in discussione la necessità dell’intervento per la messa in sicurezza della città di Parma e del nodo idraulico di Colorno, ma il vero problema è che la Giunta di Bonaccini, invece che trovare risorse nuove per quest’opera nel Parmense, le ha sottratte ad altre opere, quelle sul Sillaro e sul Lamone, che sarebbero state altrettanto importanti, specie alla luce dei fatti degli ultimi giorni – affermano Vacchi ed Evangelisti –. Questi dati traggono origine da documenti e atti pubblici, che in tanti stanno chiedendo a gran voce, dato lo sciacallaggio mediatico che certa parte politica sta portando avanti, noi non possiamo che rilevare con grande imbarazzo e molta amarezza l’ennesima incoerenza della sinistra, circa il disastro annunciato che il nostro territorio e la nostra comunità, ormai stanca, si è ritrovato a vivere nuovamente". Va detto che il ministero dell’Ambiente aveva mostrato le proprie perplessità sul cambio di rotta della Regione. Negli atti allegati alla delibera, i tecnici avevano ribadito la natura "urgente e prioritaria" degli interventi previsti dall’ente di viale Aldo Moro su Lamone e Sillaro. E avevano sottolineato come la prassi di definanziare lavori programmati per integrare le risorse afferenti a cantieri in corso non costituisca una "soluzione condivisibile" e "non può essere applicata in modo estensivo".

Innegabile però che, dopo quanto accaduto a maggio 2023, di interventi sul Sillaro ne siano stati fatti. L’ultimo report della Regione, risalente a meno di un mese fa, parlava di sette cantieri già conclusi, tre in esecuzione e uno in progettazione, per un investimento totale di 16,5 milioni di euro. A questi lavori ne vanno poi aggiunti, sempre secondo quanto ricostruito dall’ente di viale Aldo Moro, altri 17 di manutenzione ordinaria (12 dei quali già conclusi) per ulteriori 5,2 milioni.