Imola, 28 gennaio 2020 - E’ quasi insperata (almeno in questi termini) l’iniezione di fiducia che le elezioni regionali di domenica scorsa regalano al centrosinistra imolese in vista delle amministrative di primavera. Il M5s, schiacciato dai problemi nazionali e dalla traumatica esperienza alla guida del Comune, alza infatti definitivamente bandiera bianca precipitando al 6,17%. E il centrodestra registra sì la crescita di Fratelli d’Italia (ora al 7,44%), ma anche il dissolvimento di Forza Italia (2,68%) e la frenata della Lega (ferma al 25,66%, in lieve calo rispetto al 26,83% alle Europee 2019).
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Non è quindi un caso se, all’interno di quella coalizione di centrosinistra salita a questa tornata al 54,48%, che trasposto in una corsa al Comune vorrebbe dire vittoria senza ballottaggio, dall’alto del suo 39,72% il Pd è destinato a far valere il proprio peso con gli alleati. "Questo contesto ci mette nelle condizioni di lavorare verso le elezioni amministrative, nella consapevolezza di poter restituire alla città un governo di centrosinistra che sappia con umiltà e responsabilità garantire un futuro di sviluppo, crescita e coesione sociale", ha detto diplomatico già domenica notte il segretario del Pd, Marco Panieri.
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E ieri, nonostante la dichiarazione di viale Zappi fosse interlocutoria, dagli alleati sono arrivate le prime risposte. A partire da quella di Giuseppina Brienza, presidente dell’associazione Futuro in Comune Imola, che a queste Regionali ha sostenuto Europa Verde (2%). "Il significativo contributo delle liste civiche grazie a cui la coalizione di centrosinistra ha ottenuto la rielezione – rivendica l’ex assessora – dovrà necessariamente spingere il partito di maggioranza a interrogarsi sui cambiamenti non più posticipabili per rinsaldare il legame fra le istituzioni e i cittadini, fatto di ascolto reale delle loro istanze, di partecipazione attiva nella ricerca delle soluzioni e di risposte concrete. Futuro in Comune Imola è pronto per dare il proprio contributo a servizio di un centrosinistra più civico, più forte e vincente". Ancora nessuna dichiarazione, invece, dal gruppo locale dei bersaniani che hanno appoggiato Emilia-Romagna coraggiosa ecologista progressista (3,78%) dopo aver fatto parte nel 2018 della coalizione pro Carmen Cappello.
A parlare sono, tuttavia, i renziani di Italia Viva, che assieme ai sostenitori di Calenda e Richetti (Azione) mettono l’accento sul risultato ottenuto domenica scorsa attraverso la lista civica del presidente Bonaccini. "A Imola ha raggiunto il 7,02%, un dato superiore alla media regionale (pari al 5,76%) e in linea con quello conseguito a Bologna città". La fiducia raccolta "è il frutto di un lavoro collettivo – sottolineano –, che ha sostenuto con tenacia, oltre che il capolista Felicori, i candidati del territorio Romano Linguerri, civico iscritto a Italia Viva, e Mara Mucci, candidata di Azione (e destinata a essere ‘ripescata’ e entrare in Consiglio regionale assieme agli imolesi di Pd e Lega Francesca e Daniele Marchetti, ndr). Professionisti che si sono ‘spesi’ in prima persona, correndo senza il paracadute e il traino di simboli di partito". Detto questo, "Italia Viva Imola ha dimostrato di essere un partito che, sebbene nato da poco, ha energie, idee chiare e voglia di fare – avvertono i renziani –. Il 7,02% è la miglior risposta a chi ci definiva un ‘partitino dello zero virgola’".
Nel centrodestra, l’azionista di maggioranza della coalizione resta invece la Lega. "Il risultato delle elezioni ci consolida come forza trainante – ricorda il segretario del Carroccio, Marco Casalini –. E quello sarà vincolante nella scelta del candidato sindaco condivisa con gli altri partner. Arriviamo da un anno e mezzo di governo Cinque stelle che ha rovinato la città e ogni alternativa politica al Pd. E le esternazioni dell’ex sindaca Sangiorgi, a favore della Lega, non ci hanno aiutato con l’elettorato. Oggi, dopo quello che è successo con il M5s, far capire che esiste un’alternativa credibile e valida è difficile".
Esulta invece senza remore per l’esito della tornata elettorale Nicolas Vacchi (FdI): "Siamo l’unico partito in ascesa in tutti i territori. I miei complimenti vanno all’eletto Marco Lisei, con le sue quasi diecimila preferenze ricevute dagli elettori. Molta parte del merito va a Giorgia Meloni e a Galeazzo Bignami, vero pioniere della buona politica nella nostra regione, grazie alla preparazione e all’esperienza sua e di tutta la sua squadra. Ora non ci resta che continuare a lavorare instancabilmente verso l’appuntamento delle elezioni comunali, dove dobbiamo dimostrare di essere il vero cambiamento. Non possiamo lasciare Imola in mano a chi l’ha governata in maniera maldestra fino a ieri".