FRANCESCA PRADELLI
Cronaca

Ecco la rinascita dell’oro verde: "Riporto gli olivi in questa terra"

Palazzo di Varignana al top, il fondatore Carlo Gherardi premiato come Ambasciatore dell’olio .

Ecco la rinascita dell’oro verde: "Riporto gli olivi in questa terra"

Carlo Gherardi, presidente di Crif e fondatore di Palazzo di Varignana

IMOLA (Bologna)

"L’olio di oliva è una mia grande passione e credo nell’importanza di riportare la coltura dell’olivo nei nostri territori". Carlo Gherardi, presidente di Crif e fondatore di Palazzo di Varignana, che ha investito nel settore dell’olio extravergine d’oliva per rilanciarlo, oggi sarà a Imola per ricevere il riconoscimento di Ambasciatore dell’olio durante la 59esima assemblea dei soci dell’associazione nazionale ‘Città dell’Olio’. La sua presenza si inserisce nell’ambito del Baccanale 2024, la manifestazione enogastronomica che quest’anno ha come tema ’Un filo d’olio’. Gherardi è infatti fondatore delle aziende agricole di Palazzo di Varignana, i cui oli hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti.

Gherardi, che cosa significa per lei ricevere questo premio?

"Ho voluto costruire attorno all’olio extravergine di oliva un progetto agronomico e di paesaggio. In dieci anni sono stati piantati oltre 160mila alberi d’olivo distribuiti attorno al Palazzo di Varignana, su oltre 650 ettari di territorio. Voglio riportare la coltura dell’olivo nei nostri territori, è un’occasione di riqualificazione del paesaggio, di crescita economica e professionale per le comunità, di sviluppo di una cultura gastronomica. Ricevere questo riconoscimento per me è un premio alla dedizione e alla determinazione che in questi anni abbiamo profuso io e tante persone per costruire un percorso di qualità attorno all’olio Evo. Vedere crescere il numero di etichette con cui Palazzo di Varignana presenta nuovi profumi e sapori del nostro oro verde è un orgoglio".

Come nasce questo interesse nei riguardi dell’olio?

"La storia ci insegna a rispettare la natura e a saldare il rapporto tra uomo e natura. Gli scavi archeologici hanno rivelato antichi insediamenti romani (nella città di Claterna, l’odierna Ozzano Emilia, ndr) con vasche di lavorazione delle olive, dimostrando che l’olivicoltura era ampiamente diffusa nella nostra regione. Poi la piccola glaciazione ai primi del 1700 portò alla scomparsa dell’olivo, sostituito da altre specie arboree. Questa storia mi ha affascinato e mi ha spinto a riportare l’olivo dove era sempre stato. Ho dedicato le mie energie insieme a tante persone capaci, grazie alle quali oggi Palazzo di Varignana è una realtà di primo livello nel panorama oleario, con prodotti che ricevono premi e riconoscimenti".

Crede che l’olio debba essere più valorizzato nella cucina italiana?

"L’olio Evo è alla base della nostra alimentazione da sempre, ma le caratteristiche di questa materia sono importantissime anche per la nostra salute. Bisogna rendere più visibile il rapporto tra questi benefici e la qualità del prodotto. Spesso le persone consumano oli di bassa qualità, scegliendo in base al prezzo. Bisogna fare percepire l’importanza di consumare oli di alta qualità, per produrre i quali è fondamentale lavorare la natura con il massimo rispetto".

Da imprenditore, che cosa consiglia ai giovani che vogliono provare a investire in una attività?

"La ricetta è la stessa: studiare, lavorare sulla preparazione, coltivare l’eccellenza e credere nei propri sogni".