E adesso parte anche una petizione on line

Protesta a Imola contro il potenziamento della linea ferroviaria ad alta velocità: i residenti si oppongono all'ipotesi di affiancamento con viadotto per i gravi impatti ambientali e sulla salute.

E adesso parte anche una petizione on line

E adesso parte anche una petizione on line

Né vicino all’autostrada, né in affiancamento agli attuali binari: non si ferma la protesta contro il potenziamento della linea ferroviaria dell’Alta velocità. Dopo le oltre duemila firme portate in Comune dai residenti delle frazioni Casola Canina, Chiusura e San Prospero, che hanno poi costituito il comitato ‘No viadotto’ allargando la loro contrarietà anche al progetto più vicino al centro della città (ialla quale ha invece aperto Confagricoltura), è partita in queste ore una nuova petizione online. L’appello, sottoscritto per il momento da alcune decine di cittadini, boccia l’ipotesi affiancamento della linea storica tramite viadotto (alto otto-dieci metri) con barriere anti-rumore. "Tale opzione, scartata in primis da Rfi e da Italferr per l’impatto ambientale e per la valutazione costi-benefici, è ritornata di attualità in seguito alla contestazione di una altra ipotesi di percorso che prevedeva il bypassing del territorio urbano correndo parallelo all’A14 – ricostruisce la petizione –. L’affiancamento avrebbe come conseguenza lo stravolgimento del tessuto urbano, residenziale ed industriale circostante, con effetti non solo a nord ma anche a sud della linea ferroviaria storica".

Questa ipotesi, si legge ancora nella raccolta firme, "porterebbe a numerosissimi espropri e demolizioni sia di abitazioni che di strutture produttive con conseguente svalutazione di tutti i fabbricati edilizi circostanti. Ma, fatto ancor più grave, questa ipotesi – prosegue la petizione – comporterebbe un impatto ambientale devastante dal punto di vista visivo, e, non secondario, effetti potenzialmente nocivi alla salute e al benessere dei cittadini come inquinamento acustico, polveri sottili, campi elettromagnetici, vibrazioni. Come pensare a una linea alta velocità che passa a 800 metri dalla torre dell’Orologio, che è il centro della città? O anche mille metri dalla Rocca Sforzesca?".

In conclusione, secondo i sottoscrittori della petizione, l’opzione in affiancamento rappresenterebbe "uno scempio architettonico per la nostra città di Imola. Per questa ragione – concludono i promotori della raccolta firme – è importante per noi che anche i cittadini non direttamente o apparentemente interessati alla questione (in quanto residenti in aree lontane dalla ferrovia) facciano sentire da qui la loro voce. Non vogliamo apparire come i ‘comunque contro’; progresso e innovazione devono sì andare avanti. Non ci opponiamo all’Alta velocità , ma pretendiamo che tutto venga progettato con criteri di lungimiranza e corretta gestione delle risorse".