
Grande commozione, prima alla camera ardente poi al santuario del Piratello Presenti amici, parenti ed ex studenti
"Mi hai regalato quasi cinquant’anni di vita insieme. Stavo bene con te e avrei voluto ancora più tempo, ma mi devo accontentare comunque di quello che abbiamo vissuto insieme". Queste le parole cariche di affetto e di amore di Claudio Campagnoni, marito di Patrizia Troncossi, un ultimo e tenero saluto all’amata moglie.
Sono state oltre duecento le persone che, nella giornata di ieri, al Piratello, si sono riunite in ricordo dell’ex insegnante di religione scomparsa mercoledì sera mentre faceva ciò che amava di più: le prove del coro al santuario del Piratello. "È andata via mentre cantava e suonava, volata all’improvviso" ha ricordato sempre il marito. Laureata in lettere classiche, Patrizia Troncossi aveva studiato teologia alla Diocesi di Imola. In pensione dal 2019, aveva da sempre affiancato la carriera scolastica a quella musicale. Infatti, con ’Notte di Stelle’, canzone scritta da lei, aveva vinto nel 1993 il primo premio di San Severino Marche ’Re dei versi’.
Per oltre vent’anni, la Troncossi non è stata solo una professoressa di religione, ma è stata anche responsabile del gruppo teatrale scolastico dell’istituto tecnico Paolini-Cassiano, con cui metteva in scena spettacoli scritti da lei. Un’esperienza che ha segnato in positivo la vita di tanti giovani. "Ha saputo tirare fuori il meglio di me e a farmi uscire dalla mia zona di comfort, anche quando non ne avevo voglia ed è grazie a lei se ho vissuto un’esperienza importante come quella del teatro" ha commentato con affetto in camera ardente una sua ex studentessa, presente insieme a tanti altri a rivolgerle l’ultimo saluto.
Oltre al canto e al teatro, era una grande appassionata di montagna e di camminate, passione che condivideva con la figlia Chiara. La donna è stata descritta come una persona dolce e creativa, con una parola buona per tutti. Per questo, la sua scomparsa improvvisa, ha lasciato un segno profondo in chi la amava. "Due giovedì fa mi aveva giusto detto ’Mi raccomando, dobbiamo curare bene le celebrazioni delle esequie, dobbiamo dare gioia a chi sta intorno a noi: sono un’evangelizzazione importante’ – ha ricordato Padre Francesco Botterio –. È strano pensare che ciò sia accaduto solo due giovedì fa. Ma la gioia è proprio l’emozione con cui dobbiamo ricordarla e associarla ai momenti vissuti con lei".
"Patrizia è stata un bel regalo per tutti noi. Ringraziamo il Signore per avercela regalata e fatta incontrare, nonostante il forte dolore che ora ci provoca avercela tolta. Ora è passata da una vita all’altra. Si è sicuramente portata dietro la sua chitarra e la sua voce e magari sta organizzando in paradiso un coro con San Francesco e Santa Chiara, di cui era devotissima – ha ricordato durante l’omelia padre Dino Dozzi – la vita continua e Patrizia continuerà ad aiutarci a guardare il mondo con gli occhi ricchi di amore e speranza".