
Due ex studentesse: "Un ponte con il passato"
Entusiasmo e tuffi nel passato. Questo è ciò che emerge dalle testimonianze di due ex ‘alunne’ del corso di lingua romagnola tenutosi a Imola lo scorso anno, pronto a scaldare i motori per una nuova stagione promettente. "I ragazzi sono bravissimi". racconta Erika Cimatti, 42 anni,faentina residente a Imola "Ci sono state lezioni dove hanno cantato e suonato canzoni romagnole che non conoscevo ed è stato bello ampliare il mio bagaglio culturale".
Per Erika, però, questa non è stata solo un’occasione per imparare qualcosa di nuovo, ma anche per stringere ancora di più i legami famigliari. "Per me questa è stata una occasione di avvicinarmi a mia nonna Giulia, che ha ben 102 anni – dice –. Lei è nata nella zona della Pideura, vicino a Faenza e aveva una pronuncia molto particolare su alcune parole. Quindi la registravo e facevo sentire come diceva certi termini a Fabrizio, in modo tale da poter ricostruire i passaggi delle varie pronunce. È stato un percorso molto importante a livello personale, un ponte tra il presente e un passato lontano che spero si possa conservare il più a lungo possibile".
Altrettanto interessante e toccante è l’esperienza di invece Alessia Krawczyk. "Io ho deciso di frequentare il corso durante la maternità per concentrarmi sulla famiglia. È stata un’opportunità per staccare un po’ dalla vita di tutti i giorni. Poi volevo imparare la lingua, cosa che non ho mai potuto fare nonostante i miei nonni la conoscessero bene, per poterla trasmettere ai miei figli".
E poi aggiunge: "Una cosa che porterò con me per sempre è il fatto che ho spesso dovuto portare mio figlio di 5 mesi al corso e le persone ne approfittavano per dirgli qualcosa in romagnolo. Mi piace pensare che già così possa avere imparato qualcosa e possa avergli già trasmesso questa "eredità culturale".
f.p.