PATRICK COLGAN
Cronaca

Dozza verso il voto. De Brasi lancia la sfida: "Nuova lista in campo, siamo il cambiamento"

Il segretario del Pd locale: "Non ricandideremo i consiglieri uscenti". Il primo cittadino civico in carica al momento non potrebbe correre. Ma si sta parlando di cambiare le norme nelle prossime settimane.

Raffaello De Brasi, segretario del Pd di Dozza. In passato è stato sindaco di Imola e deputato

Dozza (Bologna), 10 dicembre 2023 – "Sarà un progetto radicalmente nuovo. Questa volta il cambiamento siamo noi". Raffaello De Brasi, ex sindaco di Imola ed ex deputato del Pd, ora è il segretario del Pd di Dozza e sta lavorando in vista del voto amministrativo del prossimo anno dove al momento la legge – che potrebbe però essere modificata – non prevede la possibilità di un terzo mandato per il sindaco civico Luca Albertazzi.

De Brasi, cosa è successo nel Pd e nel centrosinistra dopo le ultime elezioni?

"Si voterà il 9 giugno, dico questa data perché è quella delle elezioni Europee. E Dozza è l’unico comune del circondario dove il Pd è all’opposizione da dieci anni. In questi 10 anni il Pd di Dozza non è riuscito a presentare un progetto convincente e credibile. Eppure lo spazio ci sarebbe. Se si guardano le elezioni politiche le forze progressiste a Dozza e Toscanella sono maggioranza. Quando si va alle amministrative però questa maggioranza non esiste più. È su questo paradosso che sto lavorando".

Come si presenterà il centrosinistra alle prossime elezioni?

"Sto lavorando a un progetto politico radicalmente nuovo, più ampio, perché il Pd da solo non va da nessuna parte. Si parla della possibilità che sia concesso il terzo mandato che permetterebbe ad Albertazzi di candidarsi. Ma a noi interessa poco. Anzi, per certi versi sarebbe più facile con Albertazzi".

Perché?

"La lista Progetto Dozza è nata con la volontà di una comunità stanca del Partito democratico, che esigeva un cambiamento dopo decenni di governo della sinistra e Albertazzi e Progetto Dozza l’hanno intercettata. Ma è chiaro che dopo dieci anni non puoi continuare a dire che sei il cambiamento. Questa volta siamo noi il cambiamento".

Albertazzi è stato votato solo perché rappresentava il cambiamento?

"Loro hanno avuto l’idea di un civismo totalizzante, contro i partiti. Ma quando stai lì dieci anni costruisci un sistema di consenso che diventa autoreferenziale e Progetto Dozza è diventato quello che contestava, un partito con un suo sistema di potere, articolato per come la vedo su tre pilastri. C’è chi crede nel civismo originario. Poi c’è la destra: alcuni si sono intrufolati in Progetto Dozza, ma non sono rappresentati nel governo locale e oggi sono di fronte a un tormento perché a fronte di una Meloni in ascesa si chiedono se fare o no una lista: fra loro c’è un’anima legata a interessi economici che vorrebbe farla. E poi c’è una componente legata a Comunione e Liberazione, molto forte a livello organizzativo. Qualsiasi mio tentativo di parlare con loro è stato rifiutato".

Cos’è che va cambiato?

"Hanno costruito un sistema impermeabile: chi critica viene tenuto alla larga. E poi sono stanchi, non sono più ambiziosi. Non hanno la forza di far fare un salto di qualità al Comune perché sono isolati".

Perché dice isolati?

"Il sindaco Albertazzi è andato a Castel Guelfo, ha detto che era per raccontare l’esperienza civica di Dozza, ma la nostra lettura è diversa: forse vuole andare nei comuni del circondario a espandere la rete di liste civiche. Finora ha costruito una relazione positiva con gli altri Comuni, ma se farà questa operazione contro gli altri sindaci si isolerà. Non so se ci sarà un terzo mandato. Ma siccome ha passione politica sono convinto che nel caso stia cercando uno sbocco anche diverso e ovviamente è legittimo".

Quali sono le proposte del Pd per Dozza?

"Il primo punto è che esiste un dualismo storico fra Toscanella e il borgo che va gestito. Per noi bisogna creare delle connessioni, a partire dalle infrastrutture: per esempio, al momento non c’è una ciclopedonale fra Toscanella e Dozza. Farla lungo la strada è difficile. Ma in passato sono stati fatti studi su un percorso collinare che ora con le bici a pedalata assistita diventa interessante anche dal punto di vista turistico. Il dualismo va governato anche a livello di uguali opportunità, di parcheggi e di servizi. E serve una qualità dell’accoglienza molto diversa del borgo".

E poi?

"Poi c’è Toscanella di Dozza. È la porta d’accesso a un borgo fra i più belli d’Italia e va riqualificata. A partire dalla qualità ambientale. E legandomi a questo è necessaria una rinaturalizzazione della Valsellustra: è positiva la posizione della giunta che ha inserito nel piano urbanistico un’area ricreativa dove era previsto un allevamento di suini. Questa idea deve però essere inserita in un progetto che coinvolga i comuni che insistono sulla Valsellustra".

A Toscanella cosa serve?

"La vocazione deve essere ricettiva e residenziale: bisogna riqualificare. Il casello dell’A14 è un’opportunità in questo senso. E poi non ci sono centri di aggregazione e il tessuto economico comincia a mostrare difficoltà. C’è denatalità e un’alta rotazione di residenti che non restano. Servono innanzitutto più servizi".

L’ultimo punto è la sicurezza, vero?

"Sì, è il tema della sicurezza. Ci sono tanti furti ed è un problema. E ci sono tanti ragazzi per strada. Bisogna occuparsi di questi giovani, di queste cosiddette baby gang dove c’è un linguaggio violento, dove si arriva facilmente alla violenza. La politica se ne deve occupare in maniera forte. A Dozza è evidentissimo: i giovani non sanno dove andare. C’è un’ex bocciofila che potrebbe diventare uno spazio di aggregazione, ma è da anni in ristrutturazione. I ragazzi stanno in mezzo alla strada perché non c’è nulla. C’erano due campi da calcio andati in disuso e invece di sistemarli ci si vogliono fare dei parcheggi. Lo so che i parcheggi sono un problema enorme, ma ragioniamo in modo che non portino via spazi importanti se riqualificati".

Chi sarà il candidato?

"Questo sistema di relazioni e questo lavoro che stiamo facendo deve far maturare la lista e i candidati e in primis il nome del candidato o candidata a sindaco. La mia idea è un progetto radicalmente nuovo. Una lista che avrà come candidati personalità e cittadini e cittadine che rappresentino sia Toscanella che Dozza. E non dovranno essere i candidati degli ultimi dieci anni. Sia chiaro, i consiglieri uscenti hanno fatto un ottimo lavoro e il Pd li ringrazia, ma la compagine dovrà rappresentare la novità e l’ampiezza della coalizione del cambiamento. Non può essere una lista guidata dal Pd e in cui la maggioranza dei candidati è del Pd. Serve una rappresentanza nuova".