Chissà che grande festa avrebbe organizzato Fausto Gresini per celebrare la vittoria di Marc Marquez nel Gran Premio di San Marino della MotoGp.
Già, perché i party nel dopogara messi in piedi dal team manager imolese (scomparso nel 2021 a soli 60 anni per gravi complicanze respiratorie causate dal covid, ndr) resteranno per sempre uno spaccato a parte della vita nei circuiti e nel paddock.
Una di quelle istantanee in grado di dare una dimensione più terrena anche alle divinità della classe regina del motomondiale. E alzi la mano chi, in riva al Santerno, non ha pensato subito a ‘Faustino’ guardando il più celebre dei fratelli Marquez salire in cima al podio del Misano Circuit. A maggior ragione dopo un gran premio corso con carene speciali e tute dai colori vintage, in onore di Gresini e dei suoi due trionfi iridati in 125 negli anni ’80 in sella alla Garelli, per riportare le lancette dell’orologio indietro nel tempo.
Un colpo d’occhio che rimanda a quella gigantografia di un Fausto vincente, con pugno chiuso rivolto al cielo, che campeggia sulla sede della scuderia a Faenza. Ma anche al murale dipinto da ‘Fungo’ sulla recinzione della Variante Alta del circuito Enzo e Dino Ferrari che, da un po’, si chiama solo Curva Gresini.
La porta di connessione tra terra e cielo. Come ha detto bene Marquez, primo al traguardo dopo una delle sue magie con pista un po’ bagnata: "Oggi qualcuno dal cielo, forse Fausto Gresini, ha fatto cadere qualche goccia. Questo mi ha aiutato a vincere la gara e la vittoria è per la famiglia Gresini". E l’ha ribadito Nadia Padovani, moglie di Fausto, che del suo uomo ha raccolto l’eredità più pesante scegliendo di continuare l’avventura nella top class della specialità: "Un’emozione incredibile vedere Marc vincere con la nostra moto e con quei colori". Ma è il primogenito Lorenzo, che per settimane aggiornò tutti sui social durante la battaglia del papà contro il covid, a svelare i retroscena più belli: "Ho visto la gara dalla tv, seduto per terra nella sala riunioni del nostro motorhome – ci ha raccontato al telefono -. E non mi sono mosso da lì fino alla bandiera a scacchi. Una gioia immensa, qualcosa di realisticamente impossibile".
Non solo. "Prima del via, insieme a mamma, abbiamo scrutato il cielo nel tentativo di captare le bizze del meteo – ha aggiunto -. È stata lei a scorgere, in mezzo a quella massa grigia in progressione, un’enorme nuvola a forma di ’F’. C’era davvero, così ci siamo guardati e capiti al volo".
Poi la brezza arrivata dal mare e le normali gerarchie scombussolate in mezzo giro sull’acqua: "Ho pensato subito a babbo perché questa era l’unica condizione possibile, con Bagnaia e Martin in difficoltà, per vincere – ha confidato -. Dai, c’è stato lo zampino di Fausto anche stavolta altrimenti non si spiega".
Occhi lucidi per tutti. Anche per il dottor Claudio Marcello Costa che con la Clinica Mobile ha curato tante volte le ferite del Gresini pilota: "La magia di Marquez ha fatto rivivere Fausto – ha sentenziato il ‘doc’ -. Ora il suo ricordo, proprio come un grande amore, durerà per sempre in una veste immortale. Anzi, eterna". E con la lotta per il titolo mondiale piloti aperta più che mai, lasciateci sognare in pace. In fondo la favola potrebbe anche non essere finita qui.