Donazioni di sangue in calo nel circondario. I dati dell’Ausl, diffusi in questi giorni dalla Regione, certificano infatti 6.130 unità di sangue intero raccolte nei primi otto mesi di quest’anno (per un totale di 2.665 trasfusioni) contro le 6.240 dello stesso periodo del 2023 (2.828 trasfusioni). A conti fatti, una flessione di 110 donazioni e 163 trasfusioni. Migliorano invece i dati relativi al plasma: da gennaio ad agosto le donazioni sono state 740, vale a dire 44 in più rispetto alle 696 dei primi otto mesi del 2023. Nel complesso, sommando cioè sangue intero e plasma, il dato resta però negativo: a fronte delle 6.936 unità raccolte da gennaio ad agosto dello scorso anno, nel 2024 si è scesi a 6.870 (-66).
Sono invece positivi, nel complesso, i numeri a livello regionale, con donazioni di sangue in crescita del 2,4% in Emilia-Romagna e un incremento che arriva al 14,5% per la raccolta di plasma; e al tempo stesso calano, indice di un’applicazione sempre più diffusa in termini di appropriatezza clinica, le unità di emazie trasfuse: 3.773 in meno (-2,9%).
"Sono risultati estremamente positivi, che ancora una volta confermano la solidità e l’efficienza del sistema sangue dell’Emilia-Romagna anche in ambito nazionale – afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini –. Continua nella nostra regione la scelta consapevole e altruistica di tanti cittadini che decidono di donare, l’impegno assiduo delle associazioni e l’organizzazione sempre più appropriata dell’intero sistema. Il nostro grazie va agli oltre 146mila donatori dell’Emilia-Romagna, ai volontari di Avis e Fidas, ai professionisti di tutto il sistema e al Centro Regionale Sangue, che riveste l’importante ruolo di coordinatore".
Secondo la Regione, il risultato complessivo è stato raggiunto grazie a una "efficace programmazione organizzativa", che ha permesso di continuare a mettere a disposizione dei pazienti le unità trasfusionali necessarie e al tempo stesso ha portato a un incremento complessivo molto positivo del plasma, indispensabile per la produzione di medicinali plasma derivati come albumina e immunoglobuline, in grado di salvare la vita a numerosi pazienti: questo tipo di raccolta, infatti, in Italia non basta a garantire l’autosufficienza e necessita quindi del ricorso al mercato. Non solo, perché anche durante il periodo estivo in Emilia-Romagna non si sono verificate criticità e il sistema ha continuato a garantire come sempre il sostegno alle regioni carenti, contribuendo all’autosufficienza nazionale con 3.009 unità di sangue.