ENRICO AGNESSI
Cronaca

Disagio giovanile: la linea sottile: "Una gara da vincere in team"

All’Autodromo di Imola l’evento dell’Arma dei carabinieri rivolto ai ragazzi delle superiori. Dibattito e il pilota Pier Guidi come testimonial. Poi giro del circuito sui bolidi del 112 .

Gli studenti. hanno potuto girare sul tracciato imolese a bordo dei mezzi dell’Arma

Gli studenti. hanno potuto girare sul tracciato imolese a bordo dei mezzi dell’Arma

di Enrico AgnessiIMOLA (Bologna)Disagio giovanile e rischio devianze si combattono anche attraverso la passione per i motori, oltre che puntando sul rispetto delle regole. In pista e fuori. È il messaggio che parte da Imola, città dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, scenario ieri di un’inedita iniziativa che ha messo insieme le istituzioni del territorio. ‘La linea sottile’, questo l’evento voluto dai carabinieri e destinato ai ragazzi delle scuole superiori, ha messo al centro il tema della criminalità minorile e delle bande giovanili di strada. Al termine della tavola rotonda, moderata dal vicedirettore del Resto del Carlino, Valerio Baroncini, gli studenti hanno avuto la possibilità di girare sul tracciato con i mezzi dell’Arma (tra cui l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio) e conoscere Alessandro Pier Guidi, pilota ufficiale Ferrari arrivato con una 296 GTB della scuderia di Maranello.

"Le situazioni di disagio che coinvolgono i minori sono spesso quelle in cui nascono poi i casi di devianza che li riguardano – ha spiegato Francesco Caleca, procuratore di Bologna –. Oggi i giovani vivono in maniera forte la modernità, mentre i genitori non sono consapevoli dei pericoli ai quali i loro figli si espongono. Restano sconvolti nel vederli coinvolti in situazioni che neanche immaginavano".

Rimarcando come la giustizia minorile metta sempre in primo piano "l’ottica del recupero", Emiliano Arcelli, sostituto procuratore del tribunale per i minori di Bologna, ha sottolineato l’importanza di un contesto familiare adeguato per l’educazione dei più giovani, ricordando però come "oggi, rispetto a qualche lustro fa, ci sia maggiore difficoltà a tirare fuori le emozioni. Avere a disposizione tecnologie per vedersi senza spostarsi – è la lettura di Arcelli –, pur comportando innegabili vantaggi, ne ha favorito l’atrofia".

Dopo l’intervento di Gaetana De Angelis, dell’ufficio scolastico provinciale di Bologna, e prima di quelli del sindaco Marco Panieri e del vescovo Giovanni Mosciatti, il capitano Domenico Lavigna, comandante della compagnia dei carabinieri di Imola, ha invece letto i pensieri carichi di ansie e timori che alcuni studenti avevano affidato a foglietti anonimi durante alcuni incontri dell’Arma nelle scuole. "Il lavoro di squadra fa la differenza – ha ribadito –. E l’obiettivo deve essere quello di intervenire in maniera interdisciplinare con una sinergia tra istituzioni".