FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Delitto Cappai, la Cassazione: nuovo appello per gli amici del killer

Accolto il ricorso dell’avvocato Giovanna Cappello per la mancata concessione della messa alla prova

Le indagini furono condotte dai carabinieri

Le indagini furono condotte dai carabinieri

Imola, 30 gennaio 2025 – Fabio Cappai aveva 23 anni quando fu accoltellato e ucciso da un sedicenne al culmine di una rissa vicino ai campi sportivi di Castel del Rio, nel luglio 2022. E ora, si rifarà l’appello per i due giovani amici del killer, oggi maggiorenni, ma all’epoca dei fatti ancora minori, accusati di concorso anomalo in quell’omicidio.

Lo ha deciso la Cassazione dopo il ricorso del loro avvocato Giovanna Cappello, la quale ha impugnato la sentenza d’appello (che aveva ridotto le pene di primo grado rispettivamente da sei anni e due mesi a cinque anni e cinque mesi e da quattro anni e nove mesi a quattro anni e due) sottolineando soprattutto la mancata concessione del beneficio della messa alla prova a favore dei suoi assistiti, nonostante il parere positivo dei servizi sociali che li stanno seguendo. Ricorso accolto dunque dai giudici della Prima sezione penale minorenni della Suprema Corte, che ha annullato con rinvio ad altra composizione di giudici d’appello la sentenza impugnata, con particolare riguardo appunto alla non concessione della messa alla prova per i due giovani imputati.

Una "grande soddisfazione" per l’avvocato Cappello, che ribadisce: "Sotto il profilo del beneficio, c’erano tutti i presupposti per concederlo già davanti alla Corte d’appello, per entrambi gli imputati. I giudici però avevano deciso di seguire le indicazioni della sentenza di primo grado, basandosi su una lettura stralciata e parziale delle relazioni dell’Ufficio di servizio sociale per i minori e su un travisamento delle prove".

Nel frattempo, l’adolescente reo confesso che sferrò le coltellate con una lunga lama che aveva con sé, difeso dall’avvocato Alberto Padovani, era stato condannato a dieci anni in abbreviato (dunque con sconto di un terzo della pena) per omicidio volontario aggravato dal porto abusivo di armi; la pena è stata però ridotta a otto e quattro mesi per merito dello sconto previsto dalla riforma Cartabia per chi non ricorre in appello, ed è dunque divenuta poi definitiva.

La motivazione della decisione della Cassazione arriverà tra 60 giorni. Fino ad allora, preferisce non esprimersi la famiglia di Fabio, rappresentata dall’avvocato Daniela Mascherini, che ha sempre seguito la vicenda pur non potendosi costituire parte civile, come previsto dalla legge in caso di processi a imputati minorenni.

Fabio fu ucciso la notte tra il 15 e il 16 luglio 2022, accoltellato al petto e alla schiena durante una baruffa tra ragazzini e poi lasciato morire davanti a tutti, vicino a un bar nei campi sportivi di Castel del Rio. Inutile l’intervento del 118 con l’elisoccorso. Il giovane abitava a Moraduccio. A sferrare i colpi, il ragazzino residente in una vicina frazione toscana: questi confessò quasi subito, indicando ai carabinieri dove trovare il coltello usato per il delitto, che aveva gettato via: una ’pattada sarda’ dalla lama lunga 11 centimetri.