ENRICO AGNESSI
Cronaca

Dazi, sos di Legacoop. Il presidente Gollini:: "La crisi internazionale preoccupa le nostre big"

Timori per le politiche protezionistiche decise in Usa da Trump. Occupazione fissa in aumento del 3%, ma manca la manodopera. "Per lo sviluppo sono necessarie risorse specializzate e formate".

Carlo Alberto Gollini, presidente di Legacoop Imola

Carlo Alberto Gollini, presidente di Legacoop Imola

Le tensioni internazionali preoccupano anche le grandi cooperative industriali imolesi. Lo conferma Carlo Alberto Gollini, presidente di Legacoop Imola, intervenuto ieri all’assemblea dei delegati all’auditorium Sacmi per la sua relazione di metà mandato.

"L’andamento della cooperazione aderente a Legacoop Imola, sulla base di alcune anticipazioni dei dati di bilancio, evidenzia già che nel 2024 le nostre cooperative, per la loro forte propensione all’export, hanno risentito della situazione di incertezza a livello globale – avverte Gollini –, registrando dati di fatturato in leggera flessione rispetto agli straordinari risultati del 2023, influenzati soprattutto dal settore industriale e dai suoi mercati di riferimento".

Le cooperative aderenti a Legacoop Imola a fine 2024 risultano invariate rispetto al 2023 e confermate in 58 cooperative operanti in quasi tutti i settori. Il numero dei rapporti associativi nel 2024 si incrementa leggermente "a dimostrazione – secondo Gollini – che nonostante il ricambio generazionale in atto, la cooperazione continua ad avere appeal, a dare risposte, a generare senso di appartenenza, ad attrarre e trattenere talenti".

Quanto al dato dell’occupazione, in linea con gli andamenti nazionali e regionali, quella fissa nel territorio è "aumentata di oltre un 3% pur a fronte delle difficoltà a reperire manodopera", ricostruisce il presidente di Legacoop. E aggiunge: "Se poi guardiamo il numero degli addetti con altre forme contrattuali inclusi stagionali, tempi determinati, interinali, ma anche rapporti di collaborazione, questi salgono di un 11% rispetto al 2023, con un incremento quindi della occupazione complessiva pari al 3,87% sul 2023". Detto questo, "dobbiamo tuttavia evidenziare – prosegue Gollini – che una delle problematiche principali delle nostre cooperative rimane reperire nuova forza lavoro specializzata e formata, in quanto indispensabile sia per lo sviluppo, sia per la richiesta di nuove professionalità a seguito della digitalizzazione spinta sia di processo che di prodotto che le cooperative stanno perseguendo per adattarsi alle nuove esigenze del mercato".

Infine, qualche valutazione in merito ai vari settori. E in particolare quello industriale che, sul territorio, comprende cooperative leader a livello mondiale nei loro business di riferimento come Cefla, Sacmi e Coop Ceramica. "I dazi annunciati da Trump e le dichiarazioni di voler annettere la Groenlandia, le politiche protezionistiche della Cina, la guerra in Ucraina e a Gaza, i disordini in Turchia, le guerre in Africa per l’acquisizione delle terre rare non possono non generare preoccupazione per le nostre cooperative industriali fortemente votate all’export – conclude Gollini –, che vedono nel 2025 un anno problematico sia per le importanti transizioni in atto, che talvolta creano disorientamento e preoccupazioni anche tra le diverse generazioni delle basi sociali, sia per l’instabilità dei mercati e la latitanza dell’Unione europea. Sono tuttavia già stati acquisiti portafogli che garantiscono ad oggi stabilità di fatturato, prevedono nuovi investimenti o la conclusione di piani in atto".