GABRIELE TASSI
Cronaca

Coronavirus, Medicina piange altri tre morti

Paese in lutto per Sergio Brazzi, Evole Berardi e Mario Moncieri. I contagi nel circondario raggiungono quota 63

Evole Berardi, ex metalmeccanico, aveva 65 anni. È l’ottava vittima medicinese

Medicina, 15 marzo 2020 - C’è una foto in bianco e nero, sintesi di una vita insieme. Poi ci sono due fratelli, Fabio e Federico, distrutti dalla scomparsa del padre, Evole Berardi e una moglie che non si dà pace. Lunga la scia di dolore che si lascia dietro il Coronavirus, tante famiglie spezzate, in un grande paese adagiato nelle pianure fra Imola e Bologna. Lì il Covid-19 sta colpendo con tutta la sua forza. Partito dal centro anziani ogni giorno miete vittime. Tre quelle di ieri, un nero bilancio sul quale si leggono i nomi di Sergio Brazzi, ex ferroviere di Trenitalia, appassionatissimo di calcio e tifoso del Bologna, Mario Moncieri e anche di Evole Berardi.

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Lui, il più giovane dei tre, aveva 65 anni (gli altri rispettivamente 69 e 70): "Un uomo dal cuore immenso, allegro, onesto, uno dei barzellettieri migliori che abbia mai conosciuto – lo racconta il figlio, Fabio -. Amava il giardinaggio, ma soprattutto stare a contatto con la natura". Nativo di Lugo, era venuto ad abitare tanti anni fa a Medicina. Lo aveva fatto per amore, per la sua Giuliana, la moglie di 66 anni. Quando poteva non si faceva mai mancare una partita a carte al Medicivitas. Aveva lavorato come metalmeccanico a Castenaso, e ora si stava godendo la meritata pensione e i suoi nipotini. Evole era amato da tutti, il fratello Daniele per esempio gli dedica una vecchia foto in bianco e nero in cui si abbracciano, e così commenta: "Una tragica sequenza di eventi ti stronca la spalla che dalla nascita hai sempre avuto vicino e che per niente al mondo avresti voluto perdere".

Leggi anche Virus, ilbilancio in Emilia E’ un dramma che non si arresta quello nel comune del Circondario, dove purtroppo il bilancio, quasi ogni giorno è tragico. In tutto – al momento – i contagi verificati da Covid-19 sono 53, mentre gli esperti UOC di Igiene e Sanità Pubblica proseguono le loro indagini epidemiologiche. C’è speranza però nelle parole del sindaco, Matteo Montanari: "Sono in contatto con i nostri medici e con molte delle persone a casa in quarantena – scrive sul suo profilo Facebook -. Per 14 di loro il periodo è finito ieri (venerdì, ndr) e ne sono uscite sane. So che molti si sentono meglio, la febbre si è abbassata o addirittura sparita. Rimane la paura e ovviamente lo ‘scombussolamento’ generale. Sono in contatto anche con tutte le famiglie che in questi giorni hanno subito un lutto. Quando questa tempesta finirà ricorderemo i vostri cari come meritano, insieme. È una promessa. Prendiamo le cose con più calma. Troviamo un attimo per quelle attività per cui non c’è mai tempo, per fare quella telefonata che rimandiamo da un po’ o per leggere quel libro sul comodino da mesi perché è troppo lungo". E la raccomandazione rimane sempre quella: "Usciamo solo se proprio non possiamo farne a meno".

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Nel frattempo infatti sempre più tamponi vengono refertati in tutto il territorio, e oggi le persone risultate positive al Coronavirus toccano quota 16: 14 residenti a Medicina, 1 altro in città a Imola. A queste si aggiunge il primo caso in assoluto a Dozza, si tratta di un uomo, direttamente riconducibile al focolaio lombardo. Per quanto riguarda i numeri dell’emergenza Coronavirus aggiornati a ieri, salgono a 63 i casi positivi nel Circondario Imolese (compresi i 9 decessi). Si tratta di 49 uomini e 14 donne; 53 residenti a Medicina, 3 a Castel San Pietro Terme, 1 a Dozza e 6 a Imola. Tra i positivi, 28 hanno più di 75 anni, 20 tra i 66 ed i 75 anni, 4 tra i 56 e i 65 anni e 8 tra i 36 e 55 anni e 2 tra i 26 e i 35.