"Se davvero si vuole restituire memoria e dignità alle vittime, lo si deve fare prendendo parola su questo fenomeno. Non stando in silenzio". È l’appello lanciato da Collettiva Isterica, realtà che ha organizzato la protesta di domenica sera in centro storico, a proposito dell’invito indirizzato dal ministero dell’Istruzione ai dirigenti scolastici. E cioè: osservare un minuto di silenzio in memoria di Giulia Cecchettin, ultima vittima degli oltre 100 femminicidi che quest’anno hanno interessato il Paese.
"Molte ragazze del territorio, tra cui diverse studentesse dei vostri istituti, ci hanno contattate per segnalare come questo invito ministeriale abbia aumentato ulteriormente la loro rabbia e frustrazione per quello che sta succedendo – scrive Collettiva Isterica in una lettera aperta indirizzata ai dirigenti scolastici imolesi –. Riteniamo che il suddetto minuto di silenzio non solo vada contro a quella che è stata la chiara volontà espressa dalla famiglia Cecchettin, ma che sia anche un gesto fortemente ipocrita".
E questo perché, nelle parole della compagine che si batte contro la violenza di genere, il femminicidio è "l’espressione più acuta della cultura patriarcale che permea ogni aspetto della nostra società". E dunque, se "davvero si vuole restituire memoria e dignità alle vittime – proseguono da Collettiva Isterica –, lo si deve fare prendendo parola su questo fenomeno. Non stando in silenzio".
Per questo motivo, le attiviste invitano i dirigenti scolastici imolesi a "sfruttare quel minuto non per fare silenzio, ma per condividere con le vostre alunne e i vostri alunni riflessioni informate, a partire da quelle che abbiamo condiviso domenica 19 novembre in piazza".
Ma non è finita. "Oltre a questo – sottolineano da Collettiva Isterica –, ci auguriamo che le scuole del nostro territorio si impegnino attivamente in percorsi di educazione sessuale e all’affettività in ottica femminista e che in questo senso – concludono le attiviste – prevedano formazione non solo per le studentesse e gli studenti, ma anche per il personale docente".
Tornando al corteo di domenica sera, Collettiva Isterica è tornata a commentare via social la buona riuscita dell’iniziativa. "Avevamo il cuore pieno di rabbia per la notizia del ritrovamento del cadavere di Giulia – ricordano le attiviste –. Abbiamo deciso di non stare a guardare e siamo scese in piazza: un corteo spontaneo di 150 persone ha attraversato le strade della città al grido di ‘Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima’. Grazie a tutte quelle che sono intervenute e hanno portato la loro esperienza in piazza. Con amore e rabbia. Non finisce qui".