
Una grande azienda lascia, un’importante realtà industriale arriva. E’ stato ieri il giorno del passaggio di consegne tra la Cicli Cinzia e la Dulcop, alla presenza anche, oltre che naturalmente delle proprietà, del sindaco Fausto Tinti e di Massimo Montorzi di Unindustria. "Pur nel dispiacere di non poter continuare nel nostro lavoro, siamo orgogliosi di aver contribuito a trovare il modo di portare a Osteria Grande un’azienda importante come Dulcop, leader in Europa e nel mondo per la produzione di bolle di sapone, e far sì che in queste strutture si continui a lavorare, che arrivi una realtà da un altro territorio, in questo caso da San Lazzaro, stesso paese dal quale siamo arrivati noi allora, e che porti alla frazione nuova linfa". Così a caldo Maurizio Bombi, figlio dell’indimenticato Giuseppe Bombi che con Severino Maccaferri creò l’azienda e quel prodigio a due ruote, la pieghevole Cinzia, che spopolò in Italia e in Europa per decenni.
Una giornata storica sospesa tra passato, presente e futuro, con la sede di via Lombardia passata da Maurizio Bombi e Sergio Maccaferri ai fratelli Alessandro e Andrea Melotti, anime di Dulcop. In quella sede Cicli Cinzia piantò le radici nel 1971, e arrivò a produrre qualcosa come 1.500 bici al giorno, collaborando con i più noti marchi del settore e partecipando al mondo del ciclismo professionistico, oltre che sponsorizzando anche il calcio (storico il sodalizio con il Castel San Pietro che con Cicli Cinzia sulla maglia approdò in C2, e lungo anche il matrimonio con il Bologna). A portare a Osteria Grande l’azienda di bici fu il sindaco castellano Danilo Odorici, e non è un caso che a collaborare come tecnico a supporto di ‘Cinzia’ nel passaggio a Dulcop ci sia stato anche Ivano Odorici, figlio dell’ex sindaco, presente ieri al subentro. E’ anche grazie a lui che Cicli Cinzia ha fatto l’ultimo regalo al territorio, regalo non banale perché, come ha sottolineato Bombi, "l’ipotesi che questa potesse restare una cattedrale nel deserto era plausibile, non era facile trovare un’attività e persone disponibili a insediarsi qui e non in aree più industrializzate, magari vicine a uno svincolo autostradale". Alla fine "l’impegno, la volontà e la fortuna hanno portato a suggellare questo matrimonio. E noi siamo fieri", le ultime parole di Bombi in una giornata che rappresenta l’avvio di una nuova vita nei 15mila metri quadri di via Lombardia.
Claudio Bolognesi