di Enrico Agnessi
Otto progetti per riqualificare aree dismesse e rafforzare il sistema produttivo (industriale, artigianale e terziario) della città. Un pacchetto di proposte, ora al vaglio del Consiglio comunale, tra le quali spicca la "rigenerazione urbana" della zona dell’ex Macello di via Selice. I piani sono arrivati in queste settimane all’ente di piazza Matteotti dopo che, a luglio, l’allora commissario Nicola Izzo aveva approvato ("Al fine di favorire la ripresa economica del settore delle costruzioni post Covid-19 e offrire l’opportunità a operatori economici e proprietari di realizzare interventi edilizi in ambiti del Psc vigente"), l’avviso pubblico di manifestazione di interesse per la selezione delle proposte.
Per quanto riguarda l’ex Macello, immobile dismesso da più di 30 anni e ritenuto "di interesse storico artistico", i proprietari dell’area (superficie utile di 3.853,50 metri quadrati) sono pronti al "recupero dell’edificio secondo le funzioni ammesse dal Rue", vale a dire negozi e uffici, con "realizzazione di un parcheggio pertinenziale a servizio delle attività che si insedieranno". Prevista anche la demolizione della vicina ex cantina vinicola Poletti, chiusa da circa 20 anni, con realizzazione di quattro edifici residenziali. Chiesta anche la realizzazione di un parcheggio pubblico di circa 1.500 metri quadrati "a servizio dell’area e del centro storico" più un collegamento ciclopedonale tra via Coraglia e viale De Amicis.
Il Comune ha accolto il piano con riserva. Sottolineando la "necessità di approfondire la proposta progettuale", illustrata ieri in commissione consiliare, ne ha ribadito l’interesse pubblico. E questo perché prevede la "riqualificazionerigenerazione di aree degradate e dismesse all’interno o prossime al centro storico", si legge nella relazione dell’ente di piazza Matteotti. D’altra parte, serve però una variante agli attuali piani urbanistici-commerciali del Comune nella sezione relativa ai parcheggi e alla eventuale monetizzazione del verde pubblico.
Tra le altre proposte (ritenute ammissibili o accolte solo in parte), da registrare il possibile trasferimento in via Belvedere del punto vendita Lidl attualmente in via Pola, dove se il progetto andrà in porto si insedieranno in futuro "esclusivamente strutture non alimentari". Ci sono poi il trasferimento di alcune superfici utili ai fini residenziali tra zone della città, la realizzazione di strutture produttive e terziario-commerciali nonché l’inserimento di una attività di lavorazione del legno. Si tratta di materiale proveniente da espianti di frutteti, disboscamenti programmati, pulizia degli argini e delle golene che verrebbe trattato in una parte dell’ambito N58 (via Lughese Sud), attualmente utilizzata per attività di recupero ambientale con rifiuti speciali non pericolosi.
Cosa succede adesso? Una volta assunto l’atto di indirizzo del Consiglio comunale, con il quale verranno stabiliti i criteri di priorità, i requisiti e i limiti in base ai quali valutare la rispondenza all’interesse pubblico delle proposte avanzate, entro sessanta giorni dalla data della deliberazione dovranno essere presentate le proposte di accordo operativo. A quel punto partirà un ulteriore lungo iter destinato eventualmente a culminare nelle varie convenzioni urbanistiche che potrebbero cambiare almeno in parte il volto della città.