È stato ufficialmente aperto nel primo pomeriggio di ieri il cantiere per la realizzazione del bypass di transito sulla Sp33 Casolana a Fontanelice.
A dare il via alle operazioni il passaggio di consegne tra l’ingegnere geotecnico Claudio Comastri, incaricato dalla Città metropolitana, e gli uomini della ditta Cti di Imola che materializzeranno la ‘bretellina’.
La terza sul territorio dopo quelle già in funzione sulla Sp34 Gesso e sulla Sp21 Val Sillaro nei pressi di Giugnola. Insieme a loro c’erano anche il sindaco fontanese Gabriele Meluzzi e alcuni rappresentanti del comitato che segue da vicino la riapertura del collegamento.
Carte del progetto in mano, Comastri ha visionato i primi interventi preliminari come la disposizione dei picchetti per identificare il tracciamento del percorso riservato alla nuova, ma temporanea, deviazione.
Da oggi, invece, si entrerà nel vivo delle lavorazioni con le ruspe in azione. Il cronoprogramma del cantiere, dai costi leggermente superiori ai 100mila euro stanziati dall’ex provincia e dal municipio locale, terminerà nel giro di un mesetto. Del nuovo percorso si sa già quasi tutto: un nastro di lunghezza inferiore ai 100 metri, largo 5 metri per il passaggio di camion e mezzi agricoli, e senza significative pendenze.
Il bypass sorgerà al fianco della banchina della provinciale franata, su quel terreno scivolato dall’alto a causa delle forti piogge e piombato in area privata già messa a disposizione del proprietario per riavviare la percorrenza della direttrice di vallata. Il tutto a monte della prima frana che blocca da tempo l’arteria. Poi, come rimarcato qualche giorno fa dal Comitato Sp33 Fontanelice e confermato dalla Città metropolitana, ci sarà da mettere mano ad un paio di altri punti critici della Casolana per la salvaguardia dei canoni di sicurezza nella percorrenza durante il prossimo inverno.
Una soluzione temporanea sì, ma con un allargamento pensato in ottica di ripristino definitivo. Un disegno vincolato all’arrivo di quei 2,1 milioni di euro promessi dal generale Figliuolo nelle scorse settimane durante la sua visita nella valle ferita. "Un incontro molto positivo quello di ieri – ha commentato Stefano Colli, portavoce del comitato, qualche ora dopo il briefing -. Apprezziamo il dialogo aperto della Città metropolitana con i residenti che conoscono bene la zona. Un progetto ben fatto che guarda, da subito, alla messa in sicurezza dell’intero versante attraverso drenaggi e altro. Un elemento vincolante per chi abita a queste latitudini".
Pochi dubbi anche sul fronte emotivo dell’avvio dei lavori dopo il noto videoappello virale: "Una sensazione contrastante – ha aggiunto -. Da un lato la felicità per il raggiungimento di un primo obiettivo del quale, adesso, conosciamo tempistiche e progetti. Dall’altro l’amarezza perché sono ancora troppe le criticità che insistono sul territorio comunale".
Mattia Grandi