di Mattia Grandi
La micro e piccola imprenditoria nella morsa dei rincari. I vertiginosi aumenti dei costi dell’energia elettrica, del gas, dei carburanti e delle materie prime mettono a repentaglio la sostenibilità di centinaia di attività. Anche nel territorio imolese e circondariale. "Cresce la preoccupazione in vista dei prossimi mesi – commenta Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Assimprese Bologna Metropolitana –. Il caro energia crea una situazione nella quale, per diverse aziende, produrre è diventato antieconomico. Servono interventi immediati e riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo". Ed evitare guai peggiori. "Rischiamo di vedere bloccata l’attività di tante imprese con un ricorso massiccio alla cassa integrazione – continua –. Dal livello politico a quello associativo, ognuno deve fare la sua parte. La crisi di governo e il ritorno alle urne non aiutano. Sarebbe devastante se, tra un passaggio burocratico e l’altro, avessimo un governo pienamente operativo soltanto in inverno". E, intanto, gli artigiani stringono i denti. "Come nel periodo pandemico con la loro capacità di resilienza – analizza Renzi –. Prima di gettare la spugna sono anche disponibili a produrre in perdita perché non manca mai la fiducia nel domani. È, però, l’intero sistema Paese a dover dimostrare di essere all’altezza delle prossime sfide. Scelte rapide per mettere in sicurezza l’apparato produttivo". Con una serie di proposte. "Confermare e potenziare le misure attuate dal governo Draghi – sottolinea il segretario –. Azzerare gli oneri generali di sistema per luce e gas, prorogare il credito d’imposta su tali costi per le imprese non energivore e non gasivore. Fissare un tetto europeo al prezzo del gas con recupero del gettito calcolato sugli extraprofitti".
E ancora: "Sostenere gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento con la creazione di Comunità Energetiche e l’incremento dell’autoproduzione – conclude Renzi –. Puntare sulla riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta. Gli oneri maggiori penalizzano proprio le piccole imprese che consumano e inquinano meno".
Sul fronte Cna Imola interviene il presidente Luca Palladino. "La criticità degli aumenti non riguarda più solo le imprese energivore, ma si estende dal comparto manufatturiero ai piccoli negozi – osserva –. Viviamo un periodo storico molto complesso. Prima la pandemia poi la guerra nell’Est del continente. Ora questo quadro di rincari spropositati. Sfide inedite, mai vissute prima. Come l’inflazione che tocca quote così elevate". Una pericolosa spirale vorticosa. "Si riduce la competitività delle imprese e scompaiono i margini a disposizione degli imprenditori per investire. A rischio ci sono occupazione e ripresa economica – ragiona Palladino –. La nostra tenuta sociale è messa a dura prova. La preoccupazione ormai attanaglia, oltre ai titolari d’impresa, anche i lavoratori".
Rimedi? "Fissare un tetto al prezzo del gas e potenziare i nostri siti di stoccaggio per rispondere all’emergenza – propone il numero uno di Cna Imola –. Mettere a punto un piano più incisivo di autoproduzione di energia attraverso fonti rinnovabili per garantire autonomia e costi competitivi sul mercato. Estendere poi gli aiuti anche alle piccole imprese". Si parla di piano per il risparmio. "Auspico un confronto con il mondo produttivo ed il coinvolgimento dei territori – conclude Palladino –. Ridurre, infine, il problema della troppa burocrazia per mettere in pratica alla svelta il necessario processo di transizione energetica. Cambio di passo subito, il tempo è scaduto".