"Lo scopo è evidente: quello di gettare fumo negli occhi degli imolesi che richiedono di poter girare sicuri per la propria città". Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Simone Carapia, boccia senza appello la decisione della Giunta di prorogare anche per il 2025 l’impiego degli street tutor.
Nei giorni scorsi, Comune e Prefettura hanno trovato l’intesa per la firma di un nuovo ‘Patto per l’attuazione della sicurezza urbana’. Sul tavolo ci sono 65mila euro: oltre 59mila a carico di Palazzo Caprara (garantiti da un fondo ministeriale) e i restanti 5.800 euro del Municipio. Sessantamila andranno al (contestato) servizio di vigilanza privata e 5mila a iniziative a favore dei giovani contro l’abuso di alcol e droghe promosse in collaborazione con l’Ausl.
"L’unica misura che può contrastare efficacemente il degrado e la criminalità è quella di garantire maggiore presenza sulle strade delle forze dell’ordine, compresi gli agenti della polizia locale – taglia corto Carapia –. Il resto è solo fuffa. Abbiamo più volte messo in evidenza che nelle zone interessate dal progetto di potenziamento della sicurezza, denominato ‘Per una buona movida’, continuano imperterriti gli episodi di delinquenza, senza che vi sia stata alcuna attenuazione dei fenomeni di devianza e disordine urbano".
Nel mirino dell’esponente di opposizione finisce il sindaco Marco Panieri, in qualità di presidente del Circondario. "Dovrebbe assumere agenti di polizia locale, piuttosto che rinnovare gli street tutor, visto che nell’ultimo periodo ci sono stati giorni in cui non si è stato in grado di fare una pattuglia che potesse uscire a livello circondariale – esorta Carapia –. Anche se in questo ultimo accordo c’è di mezzo la Prefettura, possiamo affermare che questi sono soldi buttati. In questi anni abbiamo chiesto report che si sono rilevati irrilevanti sull’azione fatta e possiamo affermare che sei i soldi confiscati alla mafia vengono impiegati così non ci siamo per niente".
Il meloniano, infatti, ne fa anche una questione economica. "Questo progetto è anche rincarato, passando da 50mila euro (a tanto ammontava il piano del 2023 che vedeva come partner del Comune la Regione, ndr) a 65mila euro – osserva Carapia –. Non si possono aprire i cordoni della borsa senza verificare l’efficienza e l’efficacia di un servizio che ha posto tanti punti interrogativi in questi anni. Sul Santerno, chi governa è capace di raccontare qualsiasi cosa e anche le verità nascoste, ma è evidente che questo progetto non ha funzionato".