di Gabriele Tassi
C’è un arsenale ancora nascosto nelle terre che ormai più di settant’anni fa fecero da sfondo agli ultimi atti della Seconda guerra. Strumenti di morte, fra bombe e proiettili che ancora oggi spuntano dai cantieri, dai terreni arati, sempre carichi di tutto il loro potenziale distruttivo. Solo l’altro giorno, nel territorio castellano ne sono stati trovati ben oltre una decina, tutti resi inoffensivi e poi fatti brillare dai militari specializzati del Genio ferrovieri.
È un grosso blocco di bombe e granate da mortaio quello rinvenuto in un appezzamento di terreno privato, dalle parti di via Viara, poco prima del laghetto Scardovi, in tutto tredici residuati. Nel dettaglio si tratta di: cinque bombe per mortaio da 8 centimetri ad alto potenziale e di fabbricazione tedesca, altrettante bombe per mortaio da 3 pollici di fattura britannica, due bombe da mortaio da 2 pollici fumogene (sempre inglesi), e una granata da 76 mm in dotazione all’esercito americano. I militari, per le operazioni di disinnesco, hanno disegnato un perimetro di sicurezza all’interno dell’area boschiva appartenente a un privato cittadino e poi hanno prelevato gli ordigni.
A poche ore di distanza, i genieri dell’esercito si sono spostati in via Ca’ Masino. Ad attenderli c’era un proiettile americano da 105 millimetri ad alto potenziale, rinvenuto durante lavori effettuati da parte di ditta di bonifica sistematica in un cantiere. In entrambi i casi, gli specialisti, dopo aver reso inoffensivi gli ordigni risalenti alla Seconda guerra mondiale sul posto, li hanno trasportati e fatti brillare in una cava poco distante. Come di consueto, l‘intervento dei genieri dell’Esercito (nuclei CMD Conventional Munition Disposal - Bonifica di munizionamento Convenzionale) del reggimento Genio ferrovieri in concorso alla prefettura di Bologna, è stato disposto dal Comando Forze Operative Nord di Padova.