Braciere e canzoni. Nella fiamma un segno di fraternità. E alla fine i fuochi

Simbolo a metà fra i giochi olimpici appena passati e il Giubileo. Conclusione con il concerto di Bennato e lo show pirotecnico.

Braciere e canzoni. Nella fiamma un segno di fraternità. E alla fine i fuochi

Simbolo a metà fra i giochi olimpici appena passati e il Giubileo. Conclusione con il concerto di Bennato e lo show pirotecnico.

Conclusa la tradizionale processione, con la reliquia di San Petronio che è stata trasportata lungo tutto il percorso del Crescentone di piazza Maggiore, il cardinale arcivescovo Matteo Zuppi e il sindaco Matteo Lepore hanno accesso insieme un braciere sul sagrato della basilica dedicata al patrono. Il fuoco è sia il simbolo della fraternità, come sottolineato anche ai recenti giochi olimpici di Parigi, sia della speranza, essendo uno dei tratti distintivi del prossimo giubileo. La festa di ieri si pone a metà tra questi due eventi e calza a pennello dato che nel Vangelo la fiamma ardente è anche uno dei segni del rinnovamento e di quel cambiamento che è necessario viste le difficoltà che non solo Bologna, ma tutto il mondo, sta attraversando. Concluso questo momento il programma della serata è proseguito come previsto. La musica delle Verdi Note ha accompagnato i partecipanti al concerto di Edoardo Bennato e alle 23 si è tenuto il consueto spettacolo pirotecnico che ha chiuso la giornata.

Difficile dire quanti fossero i partecipanti, la Basilica di San Petronio era gremita di fedeli e anche le foto della piazza dimostrano una grande partecipazione da parte dei bolognesi. Il cardinale Matteo Zuppi ha fatto la spola tra Roma e le Due Torri dato che sta partecipando al sinodo dei vescovi sulla sinodalità e non ha potuto chiudere i festeggiamenti dovendo ripartire subito per la capitale. In ogni caso gli orari sono stati rispettati alla perfezione.

Massimo Selleri