REDAZIONE IMOLA

Bio-On, allarme sindacati "I patti vanno rispettati"

"Il 26 data decisiva per la ripartenza, temiamo per i lavoratori del sito Plants"

Bio-On, allarme sindacati  "I patti vanno rispettati"

Bio-On, allarme sindacati "I patti vanno rispettati"

La ripartenza della Bio-On preoccupa i sindacati. Che anche ieri, nell’incontro al tavolo di salvaguardia della Citta Metropolitana di Bologna, non hanno nascosto le loro perplessità verso l’azienda MaipHaruki, nuova proprietaria dell’impianto tormentato da una lunga vicenda giudiziaria.

"A fronte delle sollecitazioni espresse dalle istituzioni e dalle organizzazioni sindacali per avere chiarimenti rispetto al percorso di ripartenza delle attività del sito di Castel San Pietro, le risposte della Direzione Aziendale di MaipHaruki sono state parziali e assolutamente insoddisfacenti", si legge nel comunicato firmato dalle segreterie territoriali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil.

La nuova proprietà, spiegano i sindacati, ha infatti ribadito la voglia di far ripartire un ragionamento imprenditoriale per la ricerca e sviluppo del Pha (il polimero naturale oggetto delle attività di Bio-On) sul nostro territorio. Un percorso da integrare con le produzioni che Maip porta avanti soprattutto in Piemonte.

"Ma rispetto alle modalità con cui far crescere questo progetto – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – abbiamo fatto fatica a capire come e quando". La cosa che preoccupa maggiormente le sigle, è che la MaipHaruki "abbia sistematicamente evitato di incontrarci per illustrarci le difficoltà esplicitate. Difficoltà che possiamo anche capire e comprendere ma che, se esistono, andavano già discusse ed affrontate con noi e con le istituzioni da tempo senza bisogno di far scoppiare il caso con questo fragore".

I sindacati, quindi, ribadiscono che "il metodo del confronto è l’unico utilizzabile per trovare soluzioni e praticabili per favorire, anche nei limiti delle risorse disponibili, le condizioni per la ripartenza di tanti progetti industriali che sembravano arenati.

Il vero timore è che il prossimo 26 luglio, giorno in cui dovrebbe terminare il completamento del percorso condiviso dalla curatela con il tribunale fallimentare di Bologna, si verifichi che non ci sono le condizioni per farlo.

"Temiamo che si apra la triste prospettiva per questi lavoratori del concretizzarsi la definitiva perdita del posto di lavoro", è l’allarme delle tre sigle di categoria. La richiesta alla proprietà MaipHaruki è di "riaprire il contratto di Service verso la Plants e di presentarsi alla prossima gara per l’affidamento della stessa con un’offerta, che oltre per gli assets materiali, si faccia carico pure delle persone della Plants. Nessuno ha nulla contro MaipHaruki, non vorremmo però che in questo momento la nuova compagine proprietaria si faccia mal consigliare e comprenda che, le istituzioni e il sindacato, hanno come unico obiettivo lo sviluppo e crescita del nostro territorio sia in termini sociali che economici".