REDAZIONE IMOLA

Azienda di moda ottiene 150mila euro: scoperto utilizzo illecito dei fondi Pnrr

L’intervento della Guardia di Finanza di Bologna che ha disposto il recupero della tranche di soldi e fatto bloccare la seconda dello stesso importo

Imola, 4 novembre 2024 – Impresa operante nel settore della moda ottiene 300mila euro di finanziamento dai fondi del Pnrr ma ne fa un utilizzo illecito.

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Per questo la Guardia di Finanza di Bologna, dopo una complessa indagine, ha scoperto un improprio utilizzo di fondi Pnrr da parte dell’azienda che si trova nel Nuovo Circondario Imolese.

L’operazione è scaturita dall’approfondimento della posizione economica di un soggetto segnalato dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza a seguito di una specifica analisi di rischio condotta con la collaborazione della Simest, nell’ambito delle più ampie intese che la Guardia di Finanza ha avviato con i soggetti attuatori del Pnrr.

L’incrocio delle informazioni ottenute dall’analisi delle Banche Dati in uso al Corpo, unito all’ispezione della documentazione contabile e all’effettuazione di sopralluoghi mirati, ha permesso ai militari della Compagnia di Imola di far emergere il sistema illecito.

Nello specifico, le Fiamme Gialle hanno dimostrato che il soggetto, al fine di ottenere un finanziamento agevolato di 300mila euro erogato dalla società pubblica “Simest” per supportare “l’internazionalizzazione delle aziende”, avrebbe posto in essere alcuni escamotage contabili relativi ad operazioni straordinarie e ad alcune poste di bilancio rappresentando, di fatto, una situazione economico-patrimoniale non rispondente alla realtà. Per di più, dopo aver ottenuto la prima tranche di 150mila euro, avrebbe utilizzato gran parte di tali somme per finalità estranee all’agevolazione in questione.

Pertanto il soggetto è stato denunciato per il reato di malversazione di erogazioni pubbliche per il quale è prevista la reclusione da 6 mesi a 4 anni.

Dell’intera attività è stata avvisata anche la società Simest, la quale ha disposto il recupero della prima tranche da 150mila euro, nonché il blocco dell’erogazione della seconda tranche da ulteriori 150mila euro.