ENRICO AGNESSI
Cronaca

Autovelox a Imola, dai segnali ai controlli: tutti i dubbi

Una circolare ministeriale del 2017 fissa alcuni parametri, dalla "comunicazione preventiva" alla frequenza dei rilevamenti. Anche le auto della polizia locale devono essere "ben visibili"

Gli autovelox sulla Bretella

Imola, 10 agosto 2023 – La loro accensione a fine primavera, dopo anni in standby, ha fatto arrabbiare molti automobilisti. Un malcontento che è sfociato nella protesta, quando nelle scorse settimane sono arrivate anche le prime multe. E anche se in questo periodo la loro attività risulta a occhio drasticamente ridotta (chissà magari anche a causa delle polemiche), la questione rischia di ripresentarsi a settembre, quando la città ritroverà la propria quotidianità dopo le ferie estive.

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Ma i nuovi autovelox lungo le vie Correcchio, Lughese, Montanara e sulla Bretella sono perfettamente in linea con le direttive ministeriali? Qualche dubbio c’è. E riguarda in particolare la segnalazione delle postazioni, nonché il metodo attraverso il quale vengono portati avanti i controlli della velocità. Non banali provocazioni da bar, ma interrogativi che lasciano più di qualche perplessità anche tra gli stessi addetti ai lavori.

L’ultima circolare del ministero dell’Interno sull’utilizzo degli autovelox è datata 2017. A firmarla, l’allora titolare il Viminale, Marco Minniti. Cosa dice? Innanzitutto che la presenza di strumenti come i nuovi totem arancioni va segnalata attraverso una cartellonistica fissa di rilevamento della velocità. I cartelli vanno però installati "solo quando la posizione dei dispositivi di rilevamento sia stata oggetto di preventiva comunicazione coordinata – recita la circolare ministeriale – ed il loro impiego in quel tratto di strada non sia occasionale ma, per la frequenza dei controlli, assuma il carattere di sistematicità".

Difficile pensare a uno scenario simile per autovelox rimasti spenti almeno quattro anni, salvo poi essere accesi dall’oggi al domani senza alcun avviso alla cittadinanza, e per i quali oggi il presidio della polizia locale (per far scattare le multe è necessaria la presenza di una pattuglia sul posto) risulta molto meno costante rispetto a un mese fa.

C’è poi il tema dei controlli. Le postazioni temporanee presidiate dall’agente accertatore, come quelle attivate in città nelle scorse settimane, "sono rese ben visibili grazie alla presenza di personale in uniforme o ricorrendo, ove possibile, all’impiego di autoveicoli di servizio con colori istituzionali – raccomanda sempre la circolare ministeriale –, ovvero con l’utilizzo di un segnale di indicazione riguardante il simbolo dell’organo operante come previsto per le postazioni di rilevamento a distanza da apporre nelle immediate vicinanze della postazione".

Ecco, sulla dicitura "ben visibili" ci sarebbe da discutere. E non a caso lo hanno fatto (e molto) gli automobilisti multati nelle scorse settimane, che in sostanza hanno contestato alla polizia locale di nascondersi per staccare il maggior numero di multe possibili. Il personale è sì presente sul posto in uniforme, ma seduto in un’auto civetta. Una vettura assolutamente anonima e, nel caso dei velox sulla Bretella e sulla Montanara, parcheggiata in punti anche piuttosto inconsueti. E dire che di auto bianche e blu, quelle che da sempre caratterizzano il corpo degli ex vigili urbani, nel comando di via Pirandello ce ne sarebbero eccome.