Imola, 1 febbraio 2017– I vertici dell’autodromo tirano un primo sospiro di sollievo: il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bologna, Letizio Magliaro, ha disposto l’archiviazione del procedimento aperto nei confronti dei responsabili dell’Enzo e Dino Ferrari a seguito del ricorso di 37 residenti che chiedevano il sequestro della struttura per il reato di disturbo della salute pubblica. Si tratta dell’inchiesta partita nel 2013, alla quale hanno fatto seguito altre due indagini della Procura, sempre sulla base di altrettanti esposti dei cittadini.
La querelle giudiziaria ha radici profonde. Dopo il ricorso dei residenti (primo nella storia del circuito), sotto la lente del pm Luca Tampieri erano finiti rumore e sforamenti alle giornate in deroga. C’era già stata un’istanza di sequestro della Procura, pure in quel caso respinta dal Gip, e infine una richiesta di archiviazione del procedimento, alla quale i ricorrenti si sono però opposti. Così, con la difesa dell’autodromo affidata all’avvocato Giuseppe Girani, si è arrivati a questo ultimo e definitivo pronunciamento. Secondo il giudice, la richiesta di archiviazione del pm «correttamente pone in rilievo come le violazioni amministrative inerenti il superamento dei limiti di rumorosità prefissati non configurano illeciti penali», si legge nell’ordinanza del tribunale.
«Il giudice ha smontato il castello di accuse costruite dai ricorrenti, basate sul presupposto che l’autodromo produrrebbe un danno continuo e reiterato alla salute dei cittadini – commenta il sindaco Daniele Manca –. Ha inoltre, pronunciandosi nel merito, non solo riconosciuto la correttezza delle attività di gestione, ma anche premiato il positivo percorso costruito mediante il coinvolgimento allo stesso tavolo delle autorità preposte al controllo e alla salvaguardia della salute pubblica. Un percorso che ha permesso di costruire un equilibrio importante e che è diventato un modello da seguire anche per gli altri autodromi italiani».
Su queste basi, e fermi restando i due fascicoli relativi al rumore ancora sul tavolo della Procura (uno è del procuratore aggiunto Valter Giovannini, l’altro del pm Giuseppe Di Giorgio) il sindaco rivolge un appello ai comitati e ai loro rappresentanti. «Basta con i conflitti che puntano a demolire una piattaforma fondamentale per l’economia della città – avverte Manca – mettendo a rischio eventi già in calendario, ma anche un futuro che fa dell’autodromo, con le nuove strutture che sono già sorte o sorgeranno, il cuore di uno sviluppo basato sulla polivalenza e quindi anche su tante attività non rumorose. Se avete a cuore Imola, abbandonate la strada delle cause giudiziarie e scegliete la via del dialogo».