REDAZIONE IMOLA

Autodromo Imola e Arpae, riparte il braccio di ferro

L’Agenzia contesta tre sforamenti ai limiti di rumore e chiede al Comune di multare i gestori. Anche le Frecce Tricolori nel mirino

Anche le prove delle Frecce Tricolori sotto la lente di Arpae

Imola, 24 agosto 20 22 - Ricomincia, dopo mesi di tregua e un 2021 scivolato via senza grosse polemiche sul rumore, il braccio di ferro tra Autodromo e Arpae . L’Agenzia regionale prevenzione ambiente ed energia dell’Emilia-Romagna ha infatti riscontrato, tra marzo e aprile, tre sforament i ai limiti delle emissioni acustiche consentite dalla normativa. E chiede ora al Comune di intervenire. Come? Da un lato sanzionando , come da prassi ormai nota ma non per questo meno paradossale, la società di gestione del circuito, Formula Imola, a sua volta controllata al 100% da quel Con.Ami che ha nell’ente di piazza Matteotti il suo socio maggioritario. E dall’altro facendo piena chiarezza su quanto accaduto mercoledì 6 aprile, quando si registra un ulteriore sforamento che dovrebbe essere però legato unicamente al passaggio delle Frecce Tricolori impegnate nel sorvolo di prova in vista del Gran premio di Formula 1 di un paio di settimane più tardi.

Va detto che il 2022 era cominciato senza cartellini gialli per l’Autodromo. Tra gennaio e febbraio, nonostante varie giornate di test, comprese le tre con vetture di Formula 1 protagoniste in pista, Arpae non ha infatti rilevato superamenti dei valori limite previsti dalla legge, il fatidico Dpr 304/2001. La musica è però cambiata nel bimestre successivo.

Nel periodo in questione, gli sforamenti sono stati tre: 30 marzo, 2 e 3 aprile. Si tratta di giornate per le quali Formula Imola aveva comunque ottenuto una deroga, cioè uno dei 37 jolly che l’Autodromo può giocarsi nel corso di tutta la stagione. Nonostante ciò, il fonometro 3, quello della postazione di rilevamento alla Rivazza, ha registrato decibel troppo alti. Si è andati oltre i limiti anche nelle giornate del 6 e 24 aprile, ma in questi ultimi due casi "il gestore dell’Autodromo dichiara che tali superamenti appaiono dovuti ai passaggi degli aerei delle Frecce Tricolori – scrive il coordinatore del presidio imolese di Arpae, Tiziano Turrini, nella lettera inviata al Comune –, in assenza dei quali i valori risultano rispettati".

Problema risolto, dunque? Non proprio, visto che Arpae "demanda al Comune ogni decisione in merito, non avendo informazioni di dettaglio, in particolare per la giornata del 6 aprile". Per quanto riguarda invece i superamenti dei valori limite autorizzati in deroga nelle tre giornate incriminate, l’Agenzia chiede come già accennato al Municipio di "procedere per quanto di competenza relativamente alle sanzioni previste" e di essere messa "a conoscenza degli eventuali provvedimenti adottati". In attesa dei nuovi dati più aggiornati, quelli relativi al monitoraggio del rumore durante i mesi estivi, il rischio per Formula Imola è quello di ritrovarsi al punto di due anni fa. Nel 2020, come emerso da un recente accesso agli atti del consigliere comunale Nicolas Vacchi (Fratelli d’Italia), l’Autodromo è stato sanzionato 17 volte per il troppo rumore dalla Polizia locale. E se si prendono in considerazione anche le stagioni 2018 e 2019, il totale sale a oltre cento multe (comprese quelle comminate da Arpae) per un totale di quasi 80mila euro.

Formula Imola ha però contestato buona parte di quelle sanzioni, nonché le relative ordinanze di ingiunzione (25 solo nel 2021), emesse dalla Polizia locale. E così la scorsa primavera il Comune ha dovuto pagare oltre 6mila euro a un legale per far valere le proprie ragioni davanti ai giudici del Tribunale civile di Bologna, al quale ha fatto ricorso la società di gestione dell’Autodromo.