REDAZIONE IMOLA

Arpa dà l’ultimo via libera al nuovo impianto di Hera

In via Casalegno recupererà fibre di carbonio che prima finivano nei rifiuti. Al progetto d’avanguardia partecipano l’azienda Curti e l’università di Bologna

C’è anche l’autorizzazione dell’Arpae all’impianto di rigenerazione termica, mediante processo di pirogassificazione di rifiuti non pericolosi costituiti da fibre di carbonio, che nascerà nel quartier generale di Hera di via Casalegno in variante alla strumentazione urbanistica comunale (Psc e Rue). Il via libera dell’Agenzia regionale per l’ambiente e l’energia, relativo appunto all’impianto che vedrà la luce in un capannone inutilizzato di Hera, segue quello arrivato nei mesi scorsi dal Comune.

Accanto alla centrale di cogenerazione, all’inizio della zona industriale cittadina, verrà dunque realizzato un impianto per il recupero di fibre di carbonio. Queste ultime, tramite un "processo di pirogassificazione", secondo i piani di Hera "cesseranno di essere qualificate come rifiuto" e "potranno essere riutilizzate in diverse applicazioni industriali ad alto valore aggiunto".

Al progetto, tra i primi in Italia e in Europa, partecipano anche l’azienda Curti e l’Università di Bologna. Si tratta di un piano che, sempre nell’ottica di Hera, "riveste carattere innovativo e genererà un ritorno in termini di reputazione a livello comunale e regionale". E questo perché la produzione di fibra di carbonio riciclata (materiale di grande qualità e perciò molto richiesto dal mercato) potrà colmare il divario tra domanda (in continuo aumento) e offerta.

Per arrivare al via libera alla costruzione dell’impianto sono stati necessari alcuni passaggi in Consiglio. L’inserimento di un’attività di trattamento rifiuti speciali non pericolosi costituiti da scarti di fibra di carbonio "non comporterà effetti significativi ambientali e territoriali", si legge nella relazione di Hera, suffragata da una lunga serie di valutazioni tecniche che in questi mesi hanno messo al riparo la questione da eventuali polemiche. Per quanto riguarda invece la componente legata ai fattori climatici, la multiservizi rileva "impatti positivi e significativi per via del risparmio in termini di minori emissioni di gas serra, con oltre 7.000 tonnellateanno di CO2eq non emesse in atmosfera".

In Municipio, nessuno ha avuto dubbi, in questi mesi, sulla bontà dell’operazione. Il progetto è stato al centro di un incontro che si è tenuto in primavera al centro sociale di Zolino. L’impianto funzionerà attraverso un procedimento termico che libererà dalla resina e, dagli additivi aggiunti in fase di stampaggio e formatura, la fibra di carbonio, garantendo un prodotto in uscita pronto per essere riutilizzato. Il calore prodotto verrà recuperato e trasformato in energia.