
Apre la grande mostra. Opere esposte in tre sedi: "Bertozzi & Casoni hanno scardinato le regole"
Una mostra articolata in tre musei per celebrare ‘Bertozzi & Casoni’ nella loro città. Inaugurata ieri ‘Tranche de vie’ dedicata al celebre duo artistico che ha rivoluzionato l’arte ceramica. Un percorso espositivo che, fino al 18 febbraio, abbraccerà Palazzo Tozzoni, Museo San Domenico e Rocca Sforzesca. Organizzata dal Comune e curata da Diego Galizzi, direttore dei musei imolesi, la mostra gode del supporto di diversi soggetti locali tra i quali la Cooperativa Ceramica, partner principale del progetto.
In mattinata, la presentazione a Palazzo Tozzoni. C’erano il sindaco Marco Panieri, l’assessore comunale alla Cultura, Giacomo Gambi, e il suo omologo regionale, Mauro Felicori. E ancora, il già citato Galizzi, l’artista Giampaolo Bertozzi e Claudia Pedrini, ex direttrice dei musei imolesi e moglie di Stefano Dal Monte Casoni, scomparso pochi mesi fa. Nel pomeriggio, l’apertura ufficiale al pubblico.
Il cuore del progetto espositivo (‘Tranche de vie’) si svolge nei sontuosi saloni di Palazzo Tozzoni. Qui le opere di Bertozzi & Casoni dialogano con gli ambienti e le suppellettili originali dell’edificio, in un percorso di evocazione e riattualizzazione della vita quotidiana dei conti Tozzoni attraverso le spiazzanti trovate creative del duo artistico.
‘In nuce’ è invece il titolo della sezione allestita nel quadriportico del Museo San Domenico, che contrariamente a quella di Palazzo Tozzoni è un percorso tutto improntato alla narrazione. Una mostra inedita, ricca di una sessantina di pezzi, che mette in luce le ricerche e le fasi espressive degli artisti a partire dai primi anni Ottanta fino all’incirca alla metà degli anni Novanta. Punto d’approdo della mostra è la svolta degli anni 1997-98, a cui Bertozzi & Casoni giungono con opere che si fanno via via più monumentali e aperte a materiali nuovi e a lavorazioni più complesse. Lavoro emblematico di questo passaggio a una nuova fase è ‘Scegli il paradiso’ (1997), opera scenografica e piena di significati simbolici che i visitatori possono ammirare al piano superiore del museo, nelle collezioni permanenti.
Se la sezione della mostra allestita a Palazzo Tozzoni rappresenta il cuore del progetto espositivo, l’istallazione alla Rocca Sforzesca dal titolo ‘La morte dell’eros’ assume senza dubbio il valore di un punto culminante dal punto di vista visivo e emotivo. Sotto la secolare volta in mattoni della torre Sud-Est della Rocca, immerso in un’atmosfera spoglia e austera, si consuma il suicidio di Eros, raffigurato dagli artisti in forma di fauno, emblema della pulsione erotica. ‘La morte dell’eros’ rappresenta uno dei progetti più lunghi e travagliati di Bertozzi & Casoni. Concepita già nel 2000, l’opera ha rappresentato per anni una vera sfida inventiva e tecnica per gli artisti, cui si è speso soprattutto Stefano Dal Monte Casoni. Il compimento dell’impresa ora, a pochi mesi dalla perdita di una delle due anime della ‘ditta del bersaglio’, è un significativo segnale di quanto tra i due artisti si sia portata a compimento una sorta di osmosi creativa, grazie alla quale, ancora, tutto è possibile.
"La mostra rappresenta il giusto tributo che Imola dedica a Bertozzi&Casoni, artisti di talento, dotati di grande virtuosismo tecnico, che hanno vissuto la ceramica come territorio di ricerca e sperimentazione, senza confini, affermandosi a livello internazionale", dice il sindaco Marco Panieri. "Con questa mostra – aggiunge l’assessore Gambi – la città che da più di quarant’anni è la sede delle loro creazioni vuole dedicare a Bertozzi & Casoni un importante e doveroso tributo, facendo dei propri musei civici il teatro di un evento espositivo diffuso che ne celebra il genio artistico e ne racconta, quasi in qualità di testimone, il percorso che li ha portati a crescere e affermarsi".
Bertozzi & Casoni si sono imposti nel panorama dell’arte contemporanea grazie alla loro innata capacità di rompere gli schemi. "Sono stati capaci di scardinare regole e preconcetti – ricorda Galizzi –. Di rivoluzionare il modo stesso di intendere la ceramica artistica. Una visione, la loro, di enorme attualità e importanza, che attraverso la meraviglia mette in discussione le nostre categorie mentali e ci interroga continuamente".
La mostra resterà aperta fino al 18 febbraio con i seguenti orari: giovedì e venerdì 15-19; sabato e domenica 10-13, 15-19. Costi: un museo 4 euro; due musei 6 euro; tre musei 8 euro. Pass residenti Imola 4 euro (comprende la visita ai tre musei coinvolti: Museo San Domenico, Palazzo Tozzoni e Rocca Sforzesca).