Appello alla Città Metropolitana: "Ogni volta che piove ho paura. Quel fosso va ripulito subito"

Fontanelice, la situazione di Stefano Alessandrini, residente in via Montanara Ponente "Innumerevoli richieste, è intervenuta anche la polizia locale, ma senza riscontri".

Appello alla Città Metropolitana: "Ogni volta che piove ho paura. Quel fosso va ripulito subito"

Fontanelice, la situazione di Stefano Alessandrini, residente in via Montanara Ponente "Innumerevoli richieste, è intervenuta anche la polizia locale, ma senza riscontri".

L’odissea di Stefano Alessandrini dura ormai da un paio di mesi. Già, perché lui che vive al civico numero 7 di via Montanara Ponente a Fontanelice guarda con ansia il cielo ogni volta che si addensano le nubi. Il problema? Lo stato di incuria del fosso che corre a lato della provinciale Montanara, dall’incrocio con via Torre fino al ponte di Gaggio. Un tratto di circa 200 metri che sono di pertinenza della Città Metropolitana di Bologna e che in caso di forti piogge, blocca lo scolo dell’acqua, causando un’inondazione di melma nelle proprietà dell’uomo. Il fosso, pieno di detriti e terra, non può essere certo ripulito ‘a mano’ da una sola persona.

"L’incubo è iniziato lo scorso 2 giugno dopo un forte temporale – racconta Alessandrini -. L’acqua, scesa con forza da via Torre, non è riuscita a incanalarsi verso lo scarico di ponte di Gaggio per colpa del fosso ormai stracolmo di terra, detriti e arbusti. Così una decina di centimetri di fanghiglia hanno ricoperto il mio capannone, la corte di casa e perfino il piano sotterraneo di uno stabile con lavanderia, bagno e stalla". Tante ore a schiena china per pulire, una parte di arredi e oggetti da buttare, con l’intonaco sgretolato: "Ho contatto subito gli uffici dell’ex provincia che mi hanno informato di aver provveduto alla presa in carico della segnalazione ma tutto è rimasto così – continua –. Ancora peggio il 21 giugno quando una bomba d’acqua, la più potente, ha estremizzato i problemi. Mi sono trovato con ben quindici centimetri di melma dappertutto. È venuta anche la polizia locale del circondario a fare un sopralluogo con tanto di verbale".

Stesso copione il 22 e 23: "Viviamo nella paura e ho messo tutto in mano al mio legale – confida Alessandrini -. Dopo quattro episodi del genere abbiamo accumulato danni importanti. La miscela appiccicosa di acqua e fango su pavimenti e pareti è letale, se non rimossa subito può provocare guai seri anche agli impianti".

Poi lo sfogo: "Ho fatto telefonate e mandato varie email agli uffici della Città Metropolitana per chiedere con urgenza la pulizia di un fosso che ormai è quasi a livello della strada tanto è colmo – attacca -. L’ultima manutenzione? Poco meno di un anno fa. Nemmeno la ditta che ha in carico le azioni di pronto intervento può operare senza il via libera dell’ente felsineo. Occorre la garanzia per coprire i costi già preventivati per attivare gli operai. Mi risultano anche diverse segnalazioni, rimaste inascoltate – aggiunge Alessandrini – , dell’addetto al controllo di zona della stessa ex provincia". Insomma, non c’è luce in fondo al tunnel: "Alle prime forti precipitazioni saremo daccapo – conclude sconsolato il cittadino -. Il Comune di Fontanelice è invece intervenuto nelle strade di sua pertinenza con lavori ben fatti che hanno migliorato il deflusso delle acque piovane. Non capisco perchè la Città Metropolitana di Bologna, l’ex provincia, latiti. Esigo risposte da qualcuno e vorrei vedere quel fosso pulito al più presto".

Mattia Grandi

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