REDAZIONE IMOLA

Agricoltori in ginocchio "Spostamenti bloccati e attività isolate: si intervenga subito"

Strade dissestate o interrotte: difficile muovere mezzi e animali. Scala (Coldiretti): "Servono subito misure per le colture perdute". E Arcangeli (Cia): "Aziende irraggiungibili, così è dura stimare i danni". .

Agricoltori in ginocchio "Spostamenti bloccati e attività isolate: si intervenga subito"

Le associazioni agricole del territorio fanno quadrato attorno alla vallata del Santerno. Gli agricoltori della collina vivono l’ora più buia della loro storia recente tra campi coltivati tenuti in scacco da frane, frutteti e castagneti danneggiati da smottamenti e viabilità ridotta all’osso.

"Sono almeno un centinaio le segnalazioni, raccolte dai due consorzi di bonifica della zona, relative a frane che insistono su ambiti privati e strade poderali. E non parliamo delle arterie pubbliche – sbotta Alessandro Scala, vicedirettore della Coldiretti Bologna e segretario di zona ad Imola –. Le prime stime parlano di 300-400 ettari di superficie agricola interessata da tale criticità. Un fenomeno vasto che comprende pure la piaga dei castagneti spazzati via dalla furia della natura. Piante secolari che nessuno rimpiazzerà a breve. Un prodotto d’eccellenza che ora rischia l’estinzione".

Le preoccupazioni si sommano: "Ci sono agriturismi completamente isolati da settimane. Occorre intervenire il prima possibile sulla viabilità principale e secondaria. Penso a collegamenti strategici come Bordona, Gesso, Casolana che hanno alternative precarie o inesistenti – continua -. Mi chiedo come faranno i nostri agricoltori, in queste condizioni, a spostarsi con mezzi imponenti come le mietitrebbie". L’obiettivo? Tenere alta l’attenzione sulla collina. "Supportare i quattro sindaci alla disperata ricerca di risorse per finanziare interventi urgenti – conclude Scala -. Ma anche predisporre un piano d’azione concreto a sostegno di chi ha problematiche sui terreni seminativi, frutteti o castagneti".

Rincara la dose Andrea Arcangeli, direttore di Cia-Agricoltori Italiani Imola: "Nella vallata la situazione è tutt’altro che stabilizzata – sottolinea -. Ci sono frane ancora in movimento con alcune zone, accessibili fino a qualche giorno, ora difficili da raggiungere in sicurezza – analizza -. Impossibile fare la conta dei perché non riusciamo ad ispezionare le aziende per capire l’entità oggettiva dei problemi. Pensiamo al dramma degli allevamenti con quel ponte aereo via elicottero per garantire alimentazione e sopravvivenza agli animali nelle stalle. Ma anche per spostarli e metterli al sicuro". Colture falcidiate. "Alberi da frutto franati a valle insieme al terreno. Cancellate decine e decine di ettari di superficie agricola utilizzata dalle aziende – prosegue Arcangeli -. Problematiche serie e non risolvibili nell’immediato da tenere in considerazione quando arriveranno i risarcimenti".

E qui si apre un altro capitolo: "Aspettiamo di capire l’entità e le modalità di assegnazione dei contributi che dovranno essere, necessariamente, a fondo perduto – chiosa -. Provvedimenti urgenti per realtà già provate dalla siccità del 2022 che ora si trovano senza niente".

Mattia Grandi