Imola, 2 dicembre 2023 – Ricominciano le aggressioni, dopo un periodo il cui il triste fenomeno sembrava sotto controllo, ai danni del personale del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Scaletta.
L’episodio è accaduto giovedì sera attorno alle 19, quando un uomo già noto alle forze dell’ordine ha dato in escandescenze. Prima se l’è presa con il personale sanitario in servizio, poi con la vigilanza privata e infine con i pazienti in attesa di essere visitati dai medici.
Grazie all’intervento di una pattuglia dei carabinieri, si è riusciti a calmare l’esagitato, che stava mettendo a soqquadro il pronto soccorso.
L’uomo è stato così portato in caserma per accertamenti. E così si sono evitati guai peggiori.
Ma se l’episodio fosse avvenuto nel nuovo Centro assistenza urgenza che aprirà i battenti il 21 dicembre all’ospedale vecchio, negli spazi attualmente occupati dall’ex guardia medica ma privi di vigilanza privata, come sarebbe andata a finire?
Se lo chiede Giuseppe Rago (Uil Fpl Emilia Romagna), secondo il quale la dislocazione del Cau lontano dal Pronto soccorso "porrà anche un problema di sicurezza" per utenti e operatori.
"Il direttore generale dell’Ausl, Andrea Rossi, ha auspicato di avere maggiori risorse di personale per tale progetto – ricostruisce Rago –. Questa richiesta e al tempo stesso preoccupazione è totalmente condivisa dalla Uil Fpl. Aprire contenitori privi di chi questi contenitori dovrà farli funzionare creerà sicuramente disservizi all’utenza e problematiche agli operatori. Peraltro attualmente la situazione è già critica in ospedale. Carenza di personale che riguarda tutte le figure: medici, infermieri e oss. Medici che sono in fuga dall’Ausl e già carenti saranno ulteriormente indeboliti, entro dicembre ci risultano almeno quattro dimissioni tra reparto di Medicina e Pronto soccorso".
Insomma, al di là del tema sicurezza, i problemi sono di vario genere.
"Drammatica la situazione infermieristica e del personale Oss: oramai in sofferenza da molti mesi, si è aggravata e continua a peggiorare ulteriormente a causa della fuga verso l’Ausl Romagna che sta reclutando personale scorrendo la graduatoria", riferisce Rago.
E continua: "Ci risultano numerose unità che hanno accettato e che nel giro di qualche settimana prenderanno servizio nell’azienda Ravennate. Il personale infermieristico era in forte sofferenza già prima dell’estate. Costretti da allora a doppi turni, 12 ore consecutive in servizio per coprire le assenze del turno successivo o a coprire più settori e parte di questi Covid che sovraccaricano ulteriormente il personale a causa delle procedure di isolamento vestizione e svestizione".
In questo scenario, tra venti giorni sarà attivo il Cau.
«Un potenziament o dei servizi territoriali con lo stesso numero di risorse – ricorda Rago –. Si vocifera (non ci hanno ancora comunicato nulla) che verrà utilizzato il personale del pronto soccorso senza essere rimpiazzato. E dal 1° gennaio 2024 incrementano l’attività dell’assistenza domiciliare. Ieri varie unità erano già sotto di uno o due elementi in media. Il culmine e la conferma lo si raggiunge quando, con disposizioni dell’ultimo minuto, vengono chiusi ambulatori per carenza di medici (è accaduto di recente con Otorinolaringoiatria, ndr). Insomma, proclami e annunci di nuove aperture ma l’organico è sempre quello".
"Quindi – conclude il coordinatore della Uil imolese – o il servizio peggiora o il personale verrà sovraccaricato di ulteriore lavoro e non sappiamo se reggerà. Prima dei contenitori vanno ricercati i contenuti, lo ribadiamo da anni. E il Cau non sarà fonte di soluzioni, ma solo di nuove e gravi problematiche".