Ha aggredito e ferito il figlio più grande davanti al fratello minore. Per questo è stato arrestato il padre violento, uno straniero di 46 anni. È successo in città giovedì scorso, quando un giovane ha telefonato al 112 dicendo di essere stato assalito dal padre di essersi poi rifugiato nel cortile di un palazzo condominiale. Il ragazzo, maggiorenne, era in compagnia del fratellino più piccolo.
I carabinieri sono subito arrivati sul posto e hanno aiutato il ragazzo. Stando a quanto riferito, il giovane si era messo alla guida di un’automobile insieme al fratello per andare a prendere la madre che stava uscendo dal lavoro. Per cause ancora in corso di accertamento, i due fratelli sono stati raggiunti dal padre, alla guida di un altro veicolo. L’uomo è sceso dall’auto e ha preso a pugni il finestrino dal lato del guidatore, dove era seduto il giovane. Dopo aver mandato in frantumi il vetro, ha estratto il figlio dall’abitacolo, per poi picchiarlo mentre era terra. Alla scena ha assistito, terrorizzato, il fratellino minore.
Fortunatamente, però, il giovane è riuscito a rialzarsi, ha raggiunto il fratellino e si è rifugiato nel cortile condominiale, dove ha appunto chiamato i soccorsi. A quel punto sono intervenute una pattuglia da Casalfiumanese e una pattuglia da Imola. Quando i carabinieri hanno raggiunto il ragazzo, lo hanno trovato con diverse ferite al collo e la maglia strappata.
Il fratellino fortunatamente non era stato coinvolto dall’aggressione del padre ed è rimasto illeso, seppur profondamente scosso per quanto accaduto.
I militari dell’Arma si sono messi subito alla ricerca del 46enne e, una volta rintracciato, l’hanno arrestato per minaccia e lesioni personali aggravate.
Il ragazzo è stato medicato dai sanitari del 118 e ha riportato una prognosi di sette giorni. Il padre ha invece riportato una prognosi di trenta giorni, a causa dei pugni sul vetro del finestrino dell’auto. Su disposizione del pubblico ministero, il 46enne è stato successivamente trasferito nel carcere di Bologna a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Francesca Pradelli