
Dovunque andasse era capace di crearsi intorno una famiglia. Dagli amici allo sport, dal lavoro alla passione viscerale per le moto. "Una tragedia così grande che non sembra vera" è la frase più ricorrente quando si chiede a chi lo ha conosciuto di raccontare Elia Cardelli, il 25enne imolese morto mercoledì in un incidente sugli Stradelli, nel comune di Castel Guelfo. La vita, spezzata nel fiore degli anni in sella alla sua Ducati Monster, uno di quei tanti sogni a due ruote che amava tanto ’domare’. Non c’erano solo i motori nella vita di Elia, ma anche un amore autentico per il basket: "Era un vero collante per la squadra – lo ricorda il direttore sportivo dell’International, Max Fiera –. Capace di mettersi sempre al servizio dei nostri colori con grande umiltà e dedizione. Aveva indossato la nostra canotta per tutto il settore giovanile, arrivando anche a vincere il Campionato regionale under 19 élite nel 2013". Gli fa eco l’ex compagno di squadra Samuel Bracciale: "Conservo un ricordo bellissimo di lui, come persona buona e disponibile per tutti, capace di tenerci insieme, ma anche di richiamarci alla nostra responsabilità quando sul campo ce ne era bisogno". Il destino di Elia, drammatico, in comune con quello di Pietro Venieri, giovane promessa dell’International morto a capodanno 2013 in un incidente in moto.
Una tragedia quella del 25enne che ha scosso a fondo anche la comunità di Pontesanto, alla quale Cardelli era molto legato. Tanti gli amici che lo ricordano anche sulle pagine social: "E’ stato bello condividere momenti incredibili – scrive Simone, postando anche la foto di una gita motoristica al Mugello –, non ti dimenticheremo mai".
"Uno di quei ragazzi a cui ti affezioni e che non dimentichi, perché speciale – lo descrive la porofessoressa Lisa Laffi –. Sapeva strappare un sorriso anche ai più severi. Amava tanto la vita ed è ingiusto che uno stupido incidente gliel’abbia tolta così presto...Troppo ingiusto...". Elia, proprio per la sua capacità di farsi voler bene da tutti, era molto amato anche sul posto di lavoro. Attualmente era al reparto ricezione merci di Berardi Bullonerie: "Elia era e sarà sempre ricordato come un ragazzo dal cuore buono, generoso e gentile con tutti, sempre disponibile e sorridente – lo ricordano i colleghi dell’azienda di Castel Guelfo –. Amava il suo lavoro e i suoi colleghi che considerava come la sua seconda famiglia. Condivideva a pieno tutti i valori aziendali quali umiltà, perseveranza, impegno, onestà, rispetto, educazione, passione e determinazione. Siamo sconvolti da questa tremenda notizia". Elia, oltre alla mamma Mirca, al padre Claudio e alla sorella Ilenia, lascia anche la sua fidanzata.
Ancora tutte da chiarire le dinamiche dell’incidente, ora al vaglio dei carabinieri, che avrebbero portato Elia a scontrarsi frontalmente con una corriera. Di certo, indipendentemente da questo preciso incidente, in quel punto c’è, per il sindaco guelfese Claudio Franceschi: "Un manto stradale da rivedere, si tratta di uno strumento non secondario alla sicurezza. Diverse le crepe e avvallamenti che più volte abbiamo fatto presente alla Città Metropolitana. E così è stato fatto un bando per l’affidamento affidamento dei lavori entro primavera".
Gabriele Tassi