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Addio a Umberto Zanetti. L’arte piange un maestro di vita: "Un esempio di forza e fede"

Il pittore ricavava dalle pietre naturali i colori che gli servivano per realizzare le sue opere. Ha collaborato con Fellini e ha dipinto le vetrate della chiesa di Santo Spirito

Umberto Zanetti, le sue prime esperienze espositive risalgono al 1958

Umberto Zanetti, le sue prime esperienze espositive risalgono al 1958

Il mondo dell’arte in lutto per la morte di Umberto Zanetti, 94 anni. Una figura legata alla Biennale del Muro Dipinto a Dozza, la cui fama ha varcato anche i confini nazionali raggiungendo oltre che le capitali d’Europa anche gli Stati Uniti d’America e il Messico.

Il professor Umberto Zanetti è nato a Bologna nel 1930 ma da molti anni viveva appunto a Dozza. Pittore autodidatta, era discende di una famiglia di artisti. Appassionato studioso di mineralogia e paleontologia, ricavava direttamente dalle pietre naturali i colori che gli servivano per le sue opere, nelle quali inseriva spesso anche minerali e fossili.

Le sue prime mostre, in rassegne collettive, in Italia ed all’estero, risalgono al 1958; da allora è stata una continua escalation di partecipazioni a mostre ed esposizioni in ogni parte del mondo: da Parigi a Toronto, da Stoccolma a New York, da Seul a Siviglia, da Città del Messico a Los Angeles ma anche in varie città italiane come Bari, Bologna, Rimini ed altre ancora.

"La sua vita è stata un esempio di forza, fede e generosità, raccontata attraverso le sue opere e l’amore infinito per la famiglia – ci tengono a sottolineare le tante persone che hanno avuto il privilegio di fare la sua conoscenza nel corso dei decenni –. Un uomo straordinario che mancherà non solamente al mondo dell’arte. Un maestro di vita che, con le sue azioni, è stato un esempio per molti".

Zanetti ha appreso la pittura dal nonno materno, Pietro Rocchi, insegnante all’Istituto Artistico di Parma.

Nel 1992 ha collaborato con Federico Fellini realizzando alcuni progetti per lo storico Grand Hotel Rimini.

Ha esposto, nel corso degli anni, anche a Palazzo dei Diamanti, Palazzo Re Enzo e Palazzo Ordelaffi.

Le sue prime esperienze espositive risalgono al 1958 e la sua cifra è l’eclettismo esprimendosi dipingendo su tela e tavola, su pannelli e vetrate (come quella di Santo Spirito, la chiesa di Tossignano Alta e di Ghiandolino), incidendo, facendo intarsi e mosaici.