Accademia Italiana Cucina. Stanzani brinda per tre anni: "Stiamo crescendo nei numeri

Resterò per un altro triennio alla guida della delegazione di Castel San Pietro-Medicina "Ora vorremmo andare a scoprire di più il territorio di Monterenzio e la sua cucina" .

Accademia Italiana Cucina. Stanzani brinda per tre anni: "Stiamo crescendo nei numeri

Al centro Andrea Stanzani

Un altro triennio alla guida della delegazione di Castel San Pietro – Medicina dell’Accademia Italiana della Cucina. Andrea Stanzani ha alzato il calice all’Arlecchino, uno dei simboli della ristorazione castellana, e l’ha fatto brindando alla riconferma assieme alla sua nutritissima delegazione. Uno dei successi e delle chiavi della riconferma di Stanzani alla guida delle delegazione castellana dell’Accademia, infatti, è stata proprio questa.

"Quando è nata la delegazione un ventennio fa gli accademici erano 16, negli anni siamo arrivati a 35, un numero che, escludendo le grandi città, è piuttosto raro in delegazioni di realtà di provincia", non nasconde la propria soddisfazione Stanzani, 78 anni compiuti e una vita lavorativa passata a macinare chilometri, distante da quello che è sempre stato un hobby e una passione, poi diventato negli ultimi lustri il suo ‘lavoro’: la cucina, come condottiero di delegazione. Allargata nei numeri, la delegazione castellana negli ultimi anni, ma anche allargata ‘geograficamente’.

"Quando ‘ereditai’ la conduzione della delegazione, Castel San Pietro era assieme a Firenzuola, poi man mano abbiamo ampliato il territorio, e ora rappresentiamo anche Medcina, Ozzano dell’Emilia e Monterenzio (mentre Firenzuola non è più da anni nella delegazione, ndr)".

L’obiettivo del triennio, non nasconde Stanzani, "è conservare questa conformazione della delegazione che viaggia sull’asse della via Emilia ma tocca anche importanti territori collinari come quello di Monterenzio", e proprio in collina la delegazione intende ‘salire’ più spesso da qui al 2027. "Vorremmo andare a scoprire di più e meglio il territorio di Monterenzio, e la sua cucina che ha un impronta emiliana ma anche toscana", nell’ottica di inseguire la mission della delegazione, ovvero quello di "scoprire prodotti ma anche ricette tradizionali, anche e soprattutto quelle tendenzialmente, ed erroneamente, dimenticate". Il bilancio dei suoi quasi 15 anni di guida della delegazione è "ampiamente positivo. Abbiamo stretto una collaborazione importante con tutte le istituzioni locali dei comuni che rappresentiamo, e abbiamo avviato e poi ampliato e cementato i rapporti con l’istituto alberghiero ‘Scappi’ che è e sarà una realtà imprescindibile per il futuro della gastronomia del territorio". A proposito di futuro, la delegazione di Castel San Pietro intende garantirselo nell’unico modo possibile: partendo dai giovani.

"Abbiamo accolto un paio di accademici under 30 nell’ultimo anno, e un altro paio potrebbero arrivare presto. Nulla mi rende più felice, sono loro il futuro della nostra delegazione e della storia di domani dell’intera Accademia Italiana".

Poi c’è un altro, grande obiettivo da raggiungere nel triennio. "Depositare alla Camera di Commercio ricette che hanno fatto la storia del nostro territorio, da valorizzare ben oltre i nostri confini provinciali, come per esempio il savoiardo di Castel San Pietro". Claudio Bolognesi