Imola, 13 agosto 2024 – Il tradizionale serpentone della biciclettata di San Cassiano ha attraversato ieri sera la città dalla Cattedrale alla zona di villa Clelia e ritorno. È il classico appuntamento della vigilia della festa del Patrono che oggi entrerà nel vivo.
Oggi si mescoleranno, come sempre, le celebrazioni religiose, con quelle civili e di rievocazione storica.
Oggi sono previste numerose messe alle ore 7-8-9 nella cattedrale. Alle 10.30 ci sarà invece il solenne pontificale officiato dal vescovo di Imola, Giovanni Mosciatti, con animazione liturgica affidata alla corale Lorenzo Perosi.
Dalle 16 alle 19 ci sarà, invece, un’apertura straordinaria del museo diocesano, del giardino storico e del museo delle carrozze nel palazzo vescovile. Saranno esposte le opere dei pittori Giovanni Pastore e Antonio Moscatello e le invenzioni di Vittorio Tassoni. Alle 17.45, sfilerà invece il corteo storico in costume tra figuranti, sbandieratori e duellanti.
Protagonisti della sfilata, sempre molto scenografica e apprezzata dal pubblico, saranno vari gruppi del territorio romagnolo, vale a dire il ‘Rione rosso’ di Faenza, il ‘Gruppo alidosiano’ di Castel del Rio, i ‘Difensori della Rocca’ di Imola e la ‘Contesa Estense’ di Lugo. Alle 19 secondi vespri e benedizione con reliquia del santo patrono. La chiusura delle celebrazioni sarà alle 21 con l’elevazione spirituale in cattedrale; anche in questo caso sarà presente la corale Lorenzo Perosi.
Insegnante di grammatica e letteratura, Cassiano impartì ad alcuni suoi allievi anche lezioni di ars notoria, la moderna stenografia. Educatore della gioventù, non rinunciò a comunicare la fede cristiana ai discenti. Alcuni cittadini lo denunciarono al Prefetto come "autore di una nuova religione". Processato, gli fu ordinato di rinunciare al proprio credo e di sacrificare agli dei della religione romana. Cassiano rifiutò e fu condannato a morte. Il giudice impose ai suoi studenti, come pena per averlo ascoltato, di eseguire la condanna.
Il martirio di San Cassiano si colloca probabilmente al tempo della persecuzione dei cristiani ordinata dall’imperatore Diocleziano (febbraio 303 - marzo 305). Per secoli si è ritenuto che il racconto del martirio fosse una tradizione popolare di dubbia attendibilità, tuttavia alcuni studi sulle reliquie attribuite al santo, pubblicati a partire dal 2004 da diverse équipe europee e statunitensi, hanno confermato la datazione dei reperti ossei e hanno dimostrato che i fori nella porzione frontale del cranio sono compatibili con le dimensioni degli stili con cui all’epoca gli studenti incidevano le tavole di cera e con cui secondo la tradizione sarebbe stato compiuto il martirio.