Forlì, 6 gennaio 2021 - Bianca Maria gli ha sparato alla schiena ieri a mezzogiorno. A bruciapelo. Sul letto. Il sangue del marito Mauro ha filigranato le lenzuola in un battibaleno. Lei allora s’è alzata, inorridita; un feroce stupore. Il suo urlo, un penoso squarcio. "Chiamate il 118!". L’inquilina del piano di sopra ha immediatamente eseguito quell’ombroso ordine in uno stato offuscato di abisso emotivo. L’ambulanza è arrivata in cinque minuti. Mauro è stato portato via in barella, gemente: "Mia moglie è malata... non capisce... lasciatela stare... ha l’Alzheimer...". Col piombo fuso d’una pallottola calibro 22 in corpo, Mauro ha ripetuto la nenia fino all’ultimo. Fino al suo ultimo respiro, alle tre del pomeriggio. All’ospedale di Cesena.
La tragedia Omicidio a Forlì: moglie spara e uccide il marito
Mauro Mazzotti, 83 anni, vigile urbano in pensione, è morto dopo tre ore di agonia. Ucciso, dalla moglie Bianca Maria Albonetti, 82 anni, nella loro abitazione di via Benini, laterale a senso unico che s’innesca su via Fratelli Spazzoli di fronte alla scuola Aurelio Saffi. Sparo alla schiena. Senza foro d’uscita. Il colpo, esploso a breve distanza, ha leso gli organi interni.
Sentita subito dai poliziotti al primo piano dell’abitazione del delitto, al civico 7 (mura bianco-stinte con tapparelle blu e doppi vetri), e poi in questura, Bianca Maria ha detto e, soprattutto, non ha detto. Frastornata. Spaventata. I suoi frangenti di lucidità – secondo fonti investigative – "erano pochissimi". Per questo l’interrogatorio, negli uffici di corso Garibaldi, coordinato dal sostituto procuratore Fabio Magnolo, è stato stoppato poco dopo. Anche perché l’avvocato difensore, nominato dalla figlia di Bianca Maria, ha informato gli inquirenti che la propria assitita non fornirà per ora alcuna indicazione sul caso. Al momento la donna è stata arrestata per omicidio volontario. Ma non andrà in carcere, data la sua situazione. Verrà trasferita in una struttura protetta.
Restano le parole di lei messe a verbale dagli agenti delle volanti. A caldo. Confessioni riportate dai primi soccorritori del 118. Confidenze, quasi, inchiostrate di tragedia, ma dalle quali si può – per ora – solo inutiure, le origini del delitto. Perché Bianca Maria ha ucciso Mauro? Litigavano spesso? "Sì, spesso litigavano" ammettono i vicini. Quali erano quindi i reali rapporti tra i coniugi, sposati da oltre 40 anni? "Era mezzogiorno – ha detto la donna al 118 – e lui non s’era ancora alzato.. gli ho detto ’àlzati, basta stare a letto!’... ma lui niente... e allora ho preso la pistola... la sua... lui la teneva sempre sotto il cuscino... ho sentito uno sparo...". Quella calibro 22 era – stando ai primi riscontri – la vecchia pistola d’ordinanza di Mauro, quando faceva il vigile urbano (fino agli anni 80), prima d’essere trasferito all’ufficio edilizia del Comune. Arma regolarmente denunciata. Così come i due fucili da caccia della vittima. Per gli inquirenti, i coniugi sono incensurati. Come la figlia. L’unico ’noto agli archivi’ è il figlio. Ha problemi psichiatrici. Polizia e carabinieri hanno fatto diversi interventi in passato per le sue intemperanze domestiche. Ma da qualche mese non abita più lì.