Forlì-Cesena, 15 dicembre 2024 – La prestigiosa onorificenza di commendatore della Repubblica gli è stata conferita nello scorso mese di giugno. Orgoglioso e soddisfatto, Stefano Mei stava aspettando che la pergamena fosse inviata, come da prassi istituzionale, alla Prefettura di Forlì, la città nella quale l’ex podista vive da tanti anni con la sua famiglia.
Se le cose avessero seguito questo iter, a consegnargli il titolo di commendatore sarebbe stato il prefetto di Forlì-Cesena, Rinaldo Argentieri. Invece quasi due settimane fa, mentre era in partenza per la Turchia dove erano in programma gli Europei di cross, all’attuale presidente della Fidal (la Federazione italiana di atletica leggera) è arrivata una telefonata dal Quirinale.
“Confesso che ogni tanto chiamavo la segreteria del Prefetto di Forlì e rompevo le scatole per sapere quando sarebbe arrivata la mia onorificenza – racconta Mei, che è in carica da quattro anni, da gennaio 2021 –, ma mi rispondevano sempre che ancora non avevano avuto informazioni. Questo mi suonava strano a maggior ragione dopo che c’era stata la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Fino al giorno in cui mi è arrivata una telefonata che mi ha lasciato senza parole e molto colpito”. Era la segreteria della Presidenza della Repubblica, che invitava Mei: “Il presidente Sergio Mattarella in persona avrebbe voluto insignirmi del titolo di commendatore con un’udienza privata”. Quel titolo è dedicato a “chiunque si sia distinto per meriti che riguardano il settore politico, artistico, lavorativo, sociale o militare”.
E così martedì alle 19 Stefano Mei, classe 1963, medaglia d’oro sulla distanza dei 10mila metri agli Europei di Stoccarda nel 1986, ha varcato il portone del Quirinale dove ad attenderlo c’era proprio Sergio Mattarella: “Nell’entrare in quella che considero la casa di tutti gli italiani confesso che ero molto emozionato – racconta –. Il presidente è stato come sempre gentilissimo. Abbiamo parlato per circa mezz’ora di atletica e degli straordinari risultati che hanno ottenuto in questo fantastico 2024 i nostri atleti. Ricordo che il presidente Mattarella si è dimostrato un vero appassionato di atletica, infatti in occasione degli Europei di Roma è venuto due volte ad assistere alle gare: la prima sera in forma ufficiale, ma l’ultima in forma privata. Essere al Quirinale e parlare con lui mi ha provocato una profonda emozione e mi sono sentito orgoglioso una volta di più di essere italiano. L’unico peccato è stato che non fosse con me la mia famiglia di cui però ho sentito il calore e la vicinanza”.
Mei, ligure originario di La Spezia, è in realtà forlivese d’adozione: vive qui da 21 anni, ha prestato servizio nella Polizia come agente del commissariato di Cesena. In campo sportivo, ha avuto una carriera prima come atleta e poi come dirigente di alto livello. Abituato a vivere in prima persona appuntamenti importanti, si chiedeva come avrebbe reagito a un incontro così unico e particolare: “Dopo aver vissuto diverse emozioni da atleta ed essere diventato padre, cos’altro avrebbe potuto emozionarmi? Pensavo nulla, invece entrare al Quirinale e incontrare il Presidente che ha voluto consegnarmi di persona un’onorificenza così prestigiosa mi ha toccato”.
Mei però evidenzia un altro aspetto della sua visita al ‘Colle’: “D’accordo, la pergamena Mattarella l’ha consegnata a me, ma credo che in fondo abbia voluto assegnarla, tramite il sottoscritto, a tutto il mondo dell’atletica leggera italiana come meritato e importante riconoscimento per tutto quello che è stato fatto in questi anni e questo è l’aspetto che mi rende più orgoglioso”.
Durante la presidenza Mei sono arrivati gli indimenticabili ori olimpici di Marcell Jacobs sui 100 metri e di Gianmarco Tamberi nel salto in alto a Tokyo nel 2021, l’argento e il bronzo di Nadia Battocletti a Parigi 2024 e altre ancora. “In quasi quattro anni, dal languire nei bassifondi delle classifiche mondiali siamo diventati una delle potenze in quella che è l’unica disciplina sportiva, mi scuseranno gli altri sport, davvero universale e globale”.