Giocasse a basket, Massimiliano Rossi sarebbe il sesto uomo per definizione: un titolare aggiunto, quel jolly in uscita dalla panchina sul quale puoi fare affidamento a occhi chiusi perché sai che non ti tradirà. Il tutto a dispetto di un minutaggio limitato. Il 26enne centrocampista felsineo in forza al Forlì, subentrato nella ripresa del match infrasettimanale contro il Lentigione valevole per l’8ª giornata di serie D, ha fornito un contributo apprezzabilissimo alla causa biancorossa, sfiorando il clamoroso ribaltone e lamentando la mancata concessione di un calcio di rigore per un presunto fallo ai suoi danni.
"Abbiamo affrontato la partita più ostica tra quelle finora disputate tra le mura amiche – ricostruisce Rossi –, contro una squadra che si difende molto bene e pericolosa nelle situazioni in cui si proietta in avanti. Certo, qualche rimpianto c’è, perché nel primo tempo, sugli sviluppi di alcune ripartenze, avremmo potuto far loro male, mentre nel secondo li abbiamo schiacciati". L’ex Carpi punta il dito sulla leziosità del Forlì quale causa del mancato successo: "Dobbiamo imparare a diventare un pelino più sporchi per vincere queste partite, giacchè non sempre gli avversari ti consentono di entrare in porta con la palla. Ci sono anche le squadre brave a difendersi. Dunque, occorre variare il tema, per esempio attraverso un attacco alla porta più aggressivo…".
Occasione mancata? Rossi lo ammette: "Sì, perché non possiamo accontentarci di essere bellini e di avere il dominio del gioco. Non basta. Per vincere le partite bisogna fare gol", osserva Rossi. Che tiene il punto: "Ok la prestazione, ma urge migliorare qualcosa per portare a casa i tre punti". Come? "Mettendo qualche palla nell’area avversaria e magari approfittando di un errore della difesa. Dobbiamo cercare maggiormente questa pericolosità".
Rossi torna poi sull’episodio ‘incriminato’ del calcio di rigore non concesso per un presunto fallo proprio ai suoi danni: "Onestamente il contatto c’è stato… Poi il rigore può essere fischiato o meno, questo non sta a noi deciderlo. Anche l’arbitro, come tutti, può sbagliare. Diciamo che non era un rigore eclatante, ma ci poteva stare". Quanto all’occasione di testa non sfruttata nel finale, su cross dell’ottimo Farinelli: "Avrei dovuto prendere la palla un po’ più piena, invece l’ho girata troppo; peccato, perché sono proprio questi inserimenti a rimorchio a esaltare le mie caratteristiche".
Il centrocampista biancorosso non fa mistero di auspicare un minutaggio più generoso ma è lungi dall’innescare polemiche: "Sono scelte che competono al mister. Certo, è difficile essere contenti quando si parte dalla panchina, pur essendo io arrivato tardi… Però adesso mi sento bene e sto facendo del mio meglio per dare una mano alla squadra".
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