Il ‘nemico’ è in casa. Tra il Forlì e il titolo (platonico) di campione d’inverno c’è di mezzo l’indigeno Manuel Garavini. Il 23enne terzino fluidificante – certezza dell’Imolese quinta della classe nonché prossima avversaria del Galletto, domenica, al ‘Romeo Galli’ – è pronto a lanciare il guanto di sfida alla squadra della propria città.
Garavini, Imolese-Forlì è scontro d’alta quota: cosa dobbiamo attenderci?
"Una bella partita: vera, giocata a viso aperto e senza risparmio, anche in virtù dell’impronta di gioco data dai rispettivi allenatori – entrambi molto preparati –, che accettano l’uno contro uno in ogni zona del campo. Vincerà chi commetterà meno errori".
Galletti primi col Tau e lanciatissimi. Per l’Imolese, invece, è l’ultima chance di agganciare il trenino promozione?
"Il Forlì è partito con l’obiettivo di vincere, ma dovrà battagliare con Tau e Ravenna. Senza dimenticare il Lentigione, squadra snobbata ma che tutti preferirebbero evitare. Noi stiamo facendo il nostro percorso. L’anno scorso il Carpi girò la boa staccatissimo dal Ravenna, poi vinse il campionato... Nel girone di ritorno cambia tutto, la continuità farà la differenza".
In campo lei sta facendo grandi cose, già 3 gol in stagione.
"Sì, mi sento bene e il bottino di reti, insolito per il mio ruolo, ne è la dimostrazione".
Sette febbraio 2021, Cattolica-Forlì 2-1: cosa le ricorda?
"Una vittoria importante, pur nel contesto di una stagione, ahinoi, terminata con un’amara retrocessione. Ricordo che furono miei il momentaneo pareggio e l’assist per Docente, che firmò il gol partita al 95’. Spero di ripetermi domenica".
Ai biancorossi manca un terzino sinistro di ruolo. Uno come lei avrebbe fatto comodo...
"Purtroppo non ho mai ricevuto chiamate dal Forlì. Sono dispiaciuto, ma consapevole di trovarmi in un club di pari livello. L’Imolese mi ha dato tanto, sia a livello calcistico che umano, e sono onorato di farne parte".
La freschezza dell’Imolese contro l’esperienza del Forlì: può essere una delle chiavi di lettura del derby?
"La gioventù porta entusiasmo e sfrontatezza, l’esperienza garantisce capacità di gestione e letture più corrette. Sono armi a doppio taglio. Detto ciò, noi siamo pronti a tutto".
Chi potrebbe decidere la sfida?
"Sarà banale, ma dico Petrelli, uno che con la D c’entra poco. Quanto a noi, punto su Raffini, che non segna da un po’ ma è di grande aiuto alla squadra".
Quanto ‘sposta’ il mercato invernale?
"Tanto. Lo stesso Forlì ha ingaggiato Trombetta. Ma anche le squadre di bassa classifica stanno cambiando volto".
In casa avete affrontato Tau e Ravenna: delle due, chi l’ha impressionata di più?
"Abbiamo perso di misura con entrambe. Immeritatamente. Il Tau mi è parso molto compatto e omogeno; in più ha un attaccante, Motti, che reputo il più forte del girone. Il Ravenna, invece, non mi ha entusiasmato, ma c’era Antonioli. Però ha individualità che possono determinare in C, figuriamoci in D".
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