MARCO LOMBARDI
Sport

Forlì, vincere il derby sarebbe decisivo. Andrebbe a +5. Poi 6 turni con una sola big

L’analisi del calendario: all’orizzonte Tuttocuoio e Imolese appagate, la delusione Piacenza, Sasso Marconi e San Marino in lotta per salvarsi

Festa biancorossa dopo il gol di Petrelli al Progresso. Il Ravenna arriverà il 23 marzo a -2 dalla capolista (foto Frasca)

Festa biancorossa dopo il gol di Petrelli al Progresso. Il Ravenna arriverà il 23 marzo a -2 dalla capolista (foto Frasca)

Meno dieci giorni a Forlì-Ravenna, gran derby fratricida tra prima e seconda della classe. L’attesa è snervante, la posta in palio altissima e il dibattito – nel ‘mare magno’ dei social nonchè nei migliori (e peggiori) bar della città – è quanto mai fecondo: sarà sfida decisiva o piuttosto interlocutoria? Una cosa è certa: qualora il Galletto dovesse rovesciare i rapporti di forza del bestiario calcistico e ridurre all’obbedienza persino i leoni ruggenti, beh allora la Romagna biancorossa avrebbe in tasca un biglietto di sola andata per la serie C.

Già, perché il Forlì è capolista e padrone del proprio destino: vola 2 ‘metri’ sopra il cielo giallorosso e vincendo scaverebbe un solco di 5 punti difficilmente colmabile, al netto di un folle harakiri, a sei giornate dal termine della regular season. Per ipotesi, i biancorossi potrebbero anche accontentarsi di un pareggino – manterrebbe invariate le distanze, con un turno in meno –, se solo non fosse eventualità remota giacchè il verbo ‘speculare’ non rientra nel vocabolario di mister Miramari né nelle corde del Galletto; è pur vero, però, che un derby, per definizione, sfugge a ogni logica.

Detto ciò, battere i cugini significherebbe per il Forlì affrontare con il morale alle stelle, granitiche certezze e un bastimento carico di motivazioni gli ultimi scogli che lo separano dall’agognato ritorno nel calcio che conta, dopo 8 anni nell’ombra dei dilettanti.

Il 30 marzo capitan Gaiola e sodali faranno visita a un Sasso Marconi in lotta per evitare la roulette dei playout, ma frenato da un rendimento disastroso tra le mura amiche (7 ko). Dopodichè la truppa di Miramari ospiterà al ‘Morgagni’ il Tuttocuoio, che a quel punto sarebbe nella comfort zone di metà classifica. Seguirà la trasferta di Piacenza, in un ‘Garilli’ malinconicamente ridotto a cattedrale nel deserto, contro la grande delusa del campionato, sepolta da una valanga di gol (6-1) all’andata in terra di Romagna benché meritevole di grande rispetto, se non altro per una rosa imbottita di big da pretese (mancate).

Quattro giorni dopo, allerta arancione al ‘Morgagni’: arriva la Pistoiese, attualmente quarta potenza del campionato in scia del Tau (+1) e praticamente certa di un posto nei playoff, per quello che possono valere nel ‘cervellotico’ mondo della serie D, cioè nulla. È comunque una rivale d’alta quota, l’ultima rimasta dopo il Ravenna.

Il 20 aprile il campionato si ferma per la Pasqua. Penultimo impegno stagionale a Cattolica, tana di un San Marino che naviga nelle acque increspate della zona playout. Quindi il gran finale a Forlì contro l’Imolese, che da tempo ha tirato i remi in barca non avendo più esigenze di classifica alle quali ubbidire: la data è il 4 maggio. Che nella tradizione partenopea è il giorno dei traslochi. Il Forlì spera sia quello in cui celebra l’addio alla D.

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