MARCO LOMBARDI
Sport

Forlì-Ravenna, la parola al doppio ex. Ballardini: "Sarà una partita tutta da gustare"

Fino all’anno scorso in biancorosso, il centrocampista ha grandi aspettative per il derby di domenica: "Un pronostico? Non saprei proprio"

Erik Amedeo Ballardini, 29 anni, nel Forlì dal dicembre 2021 al giugno 2023 e nel 2024 da gennaio in poi: 57 presenze e 11 gol. Nel Ravenna invece giocò nel 2017-18

Erik Amedeo Ballardini, 29 anni, nel Forlì dal dicembre 2021 al giugno 2023 e nel 2024 da gennaio in poi: 57 presenze e 11 gol. Nel Ravenna invece giocò nel 2017-18

"Il mio cuore dice ovviamente Ravenna, ma con il Forlì sarà difficilissima". Erik Amedeo Ballardini, centrocampista ravennate 29enne in forza adesso all’Adriese (sempre serie D, ma girone C) nonché figlio d’arte – il padre Davide, lo ricordiamo, è il noto allenatore già di Genoa, Cagliari e Palermo tra le tante –, gioca in anticipo per noi, da doppio ex, il derbyssimo di domenica al ‘Morgagni’. Che vale una bella fetta di serie C.

Ballardini, come se la passa in quel di Adria? "Adesso va meglio: ho trovato più continuità rispetto alla prima parte di stagione, condizionata da noie muscolari e qualche ricaduta".

Domenica tutte le attenzioni della Romagna del pallone saranno concentrate su Forlì-Ravenna. Che partita sarà? "Considerato che si affrontano le prime due della classe, senz’altro una bella partita, a ritmi alti e combattuta. Tutta da gustare. A Forlì, poi, è da tanto che non si gioca una sfida di tale importanza. L’atmosfera è elettrizzante".

Se i giallorossi erano attesi a un campionato di vertice, i biancorossi sono una sorpresa? "Tutti si sarebbero aspettati un Ravenna stabilmente al comando della classifica, non fosse altro che per il mercato condotto dopo l’insediamento della nuova, solidissima, proprietà. Però la serie D è un campionato difficile e non c’è mai nulla di scontato. Comunque ora con Marchionni i giallorossi hanno trovato l’equilibrio giusto. E poi quel pubblico garantisce loro una bella spinta... Diciamo che il Ravenna secondo me ha qualcosa in più. Quanto al Forlì, sta facendo un grandissimo campionato. Credo che nessuno avrebbe immaginato di vedere i biancorossi in testa, però i giocatori ci sono, l’allenatore è bravo e la società ambiziosa. Detto ciò, entrambe le piazze meriterebbero palcoscenici diversi".

Si dice che nei derby non ci sia mai un favorito: è così? "È una partita diversa dalle altre, più sentita dal pubblico e dai giocatori. Le motivazioni sono superiori e trovi sempre quel fuoco che ti spinge a dare il 200%".

L’esodo massiccio della tifoseria giallorossa al ‘Morgagni’ quanto può ‘spostare’? "Tanto. Nei momenti di difficoltà è un plus. Però lo stadio sarà gremito e i forlivesi faranno la loro parte. Immagino un bel colpo d’occhio sugli spalti".

Una vittoria del Forlì potrebbe chiudere il discorso promozione? "Cinque punti di vantaggio a sei giornate dalla fine rappresenterebbero un distacco consistente, ma nulla sarebbe ancora deciso perché le ultime gare sono sempre quelle più insidiose: lì i punti pesano tantissimo. Finché non c’è il conforto della matematica, tutto può succedere".

Che ricordi ha dei trascorsi su entrambe le sponde? "Coi giallorossi ho giocato solo un anno, il primo di Lega Pro nel 2017-18, ed essendo io ravennate sentivo molto il senso di appartenenza. Ravenna, poi, è una piazza che ha quasi sempre fatto il professionismo, a livelli importanti. Negli ultimi anni si era un po’ perso l’entusiasmo, ma adesso con l’arrivo di Cipriani è rifiorito. A Forlì mi sono trovato benissimo e ho disputato ottime stagioni tra il 2021 e l’anno scorso. Certo, non abbiamo chiuso come avremmo voluto, però conservo bei ricordi".

Forlì-Ravenna: 1, X o 2? "Il pronostico è talmente difficile che preferisco non sbottonarmi. In genere queste partite vengono decise dagli episodi, ergo vincerà chi sarà più bravo a sfruttarli".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su