REDAZIONE FORLÌ

Forlì, le pagelle del girone d’andata. Brilla solo Perkovic. Gaspardo, serve di più

La delusione più grande è comunque Harper. Non giudicabile invece Dawson. Per Cinciarini 7 punti di media a 41 anni

La delusione più grande è comunque Harper. Non giudicabile invece Dawson. Per Cinciarini 7 punti di media a 41 anni

La delusione più grande è comunque Harper. Non giudicabile invece Dawson. Per Cinciarini 7 punti di media a 41 anni

Al termine del girone d’andata è tempo di pagelle per i biancorossi che hanno chiuso ottavi con 11 vittorie e 8 sconfitte.

Dawson ng. Le prime due partite di campionato contro Cividale e Cento, quindi fermo ai box a causa di un’edema osseo. È tornato ad allenarsi da poche settimane e (pare) in rampa di lancio. Dal punto di vista tecnico, potrebbe rappresentare tutto quel che è mancato a Forlì nella prima parte di stagione.

Parravicini 6. Non è il massimo in termini di continuità, anche nel corso della stessa partita, e le percentuali non sempre lo premiano. Resta comunque efficace nel ruolo di guardia, dove può sfruttare le sue capacità balistiche dalla lunga distanza. Segna 9,8 punti a partita (11 volte in doppia cifra) in poco più di 20’ di utilizzo. In difesa, però, ha ampi margini di miglioramento.

Cinciarini 6,5. Nonostante la carta d’identità segni 41 anni, il capitano garantisce ancora minuti di qualità e quantità, nonché di grande esperienza. Certo, qualche acciacco si è fatto sentire nel mese di novembre. Ma in diverse occasioni il suo apporto è stato fondamentale (7 punti in 15’ di media), quasi fosse un appiglio a cui aggrapparsi per non rischiare di affondare.

Tavernelli 6,5. Debutta in biancorosso in punta di piedi, poi sale di intensità e prende gradualmente per mano la squadra. Playmaker vecchio stampo, quando è in cabina di regia la squadra ‘gira’ con un evidente ritmo differente. Nei 20’ che trascorre sul parquet, distribuisce assist (3 a partita), ha comunque un impatto a rimbalzo (3,9) e mantiene una valutazione media pari a 10,4.

Gaspardo 5,5. È il terzo marcatore della squadra (10,9 punti), nonché di gran lunga il miglior rimbalzista (6,3 di media). Le cifre sono dalla sua parte, però era lecito attendersi un impatto diverso, specie proprio nella metà campo offensiva. Dove, cioè, sono numerose le serate in cui ha steccato, in particolare dalla lunga distanza.

Perkovic 7. Sostituisce l’infortunato Dawson e dà subito una scossa all’Unieuro, brillando alla prima casalinga contro Orzinuovi con 26 punti. Sa pungere le difese avversarie, soprattutto quando è in fiducia dall’arco (36% di realizzazione) e, numeri alla mano, è il top scorer forlivese con 14,6 punti ad allacciata. Solo due volte non è andato in doppia cifra. Fino al termine della stagione vestirà il biancorosso.

Pascolo 6,5. ‘Dada’ il suo lo fa sempre o quasi anche a 34 anni. Il suo incessante movimento senza palla, i suoi canestri solo all’apparenza facili da sotto, i tiri buttandosi indietro e alzando la parabola continuano a sorprendere e a infiammare il pubblico. Senza considerare la difesa, la sua importanza a rimbalzo e le stoppate (5 contro Verona e 4 contro Piacenza). Chiude l’andata con 6,5 punti e 5.3 rimbalzi in 17’ con il 62% al tiro ed il 73% dalla lunetta. Tre le gare in doppia cifra per punti (15 contro Verona e Piacenza, 11 contro Vigevano), una per rimbalzi (10 contro Cantù).

Magro 6. A quasi 38 anni il centro, pur con un impiego limitato ai 12 minuti di media il suo cerca di farlo sotto forma di punti da sotto, rimbalzi, difesa, tagliafuori e uso del corpo e dei gomiti. Mai andato in doppia cifra per punti (il top sono i 9 contro Nardò) o rimbalzi (8 ad Avellino), ed ha chiuso con 4.6 punti e 3.6 punti di media con il 58% al tiro e un eccellente 86% dalla lunetta.

Del Chiaro 5,5. Alla prima esperienza da autentico protagonista, inizialmente ha faticato a livello di reattività e di concentrazione. Ultimamente è parso in ripresa, più sicuro e determinato. Classe 2001, potrebbe essere una piacevole novità per il ritorno. Ha chiuso con 7.2 punti e 3.8 rimbalzi (pochi) in quasi 20’, con il 49% da due e un super 93% ai liberi. Tre volte in doppia cifra per punti, il top sono ancora i 19 contro Cento alla 2ª giornata, mai più di 6 rimbalzi.

Pollone 6. Per valutarlo non bisogna guardare le statistiche (6 punti, 3.3 rimbalzi e 1 assist in 26’ con il 50% da due, il 39% da tre e l’86% dalla lunetta) perché è molto di più. Cupo quando partiva dalla panchina, ha cambiato faccia quando è tornato in quintetto. L’highlight della sua andata la gara vinta a Milano dove ha chiuso con 16 punti (massimo stagionale), ma soprattutto con il canestro della vittoria allo scadere (anche se era leggermente oltre).

Harper 5. Finora il grande mistero e delusione. Riconosciuto leader da coach e compagni, e va bene, però il rendimento offensivo lascia a desiderare. Talvolta pasticcia inspiegabilmente ma soprattutto palleggia troppo e quando ce l’ha lui la palla non circola come dovrebbe. Il suo massimo (anche in carriera) l’ha toccato con i 38 punti messi a segno a Rimini, però non si è mai più ripetuto a quel livello. Chiude con 11.6 punti, 4.5 rimbalzi, 4.1 assist e 2.7 perse in 29’ tirando con il 42% da due, il 26% da tre e (grave) il 56% dalla lunetta. Da lui ci si aspetta di più.

Simone CasadeiStefano Benzoni

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