Sabato scorso, con la vittoria conquistata al PalaLido di Milano, si è chiuso il ciclo ‘terribile’ della Pallacanestro 2.015. Cinque partite consecutive – tre trasferte – a ritmo incessante che, in poco più di 15 giorni, hanno portato i biancorossi a misurarsi contro altrettante rivali candidate a giocarsi alla promozione, o comunque attrezzate per le zone di alta classifica. Un girone infernale dal quale Forlì può trarre alcuni spunti positivi per il prosieguo del proprio campionato. Ma anche ‘rimuginare’ per alcune occasioni perse e, più in generale, alcune zone d’ombra su cui lavorare.
Innanzitutto, un bilancio crudo del ruolino di marcia del mese di novembre. Da mercoledì 6 – giorno della trasferta vittoriosa sul campo di Torino – a sabato 23, blitz contro l’Urania, l’Unieuro ha strappato tre vittorie a fronte di due ko. Oltre a Reale Mutua e Wegreenit, anche Orzinuovi è caduta contro i forlivesi, seppur dopo una sudata partita finita all’overtime. Soltanto Udine e Cantù si sono rivelati ostacoli insormontabili. Ciò significa che il cammino contro le big (anche Milano, in considerazione della sua classifica, va ora considerata tale) è stato positivo, con un record superiore al 50% di vittorie.
Certo che l’andamento non è stato molto lineare. In casa dell’Old Wild West, ad esempio, si è assistito alla peggior prova stagionale dell’Unieuro, sempre costretta a rincorrere gli avversari con uno svantaggio stabilmente sotto il -20. Pochi giorni dopo, Forlì ha saputo tener testa alla quotata Cantù, facendosi anche preferire prima di gettare tutto per aria in un’ultima frazione ben poco produttiva. A Milano, quindi, il successo è stato conquistato soltanto sulla sirena grazie al canestro di Pollone e una serie di errori degli avversari, dopo aver sciupato un ampio vantaggio. Non a caso, forse, la squadra di Antimo Martino non si è ‘sbloccata’ e non ha convinto fino in fondo: è settima esattamente come prima del ciclo di ferro, al limite dell’accesso diretto ai playoff.
In questo scorcio novembrino, inoltre, la Pallacanestro 2.015 ha avuto modo di fare conoscenza con l’ultimo arrivato Toni Perkovic. Il suo esordio in biancorosso è avvenuto proprio a Torino a inizio mese. I numeri confermano la sua importanza: 13,8 punti di media in 24,4 minuti di utilizzo. E va ricordato che, se Orzinuovi è finita al tappeto il 10 novembre scorso, Forlì lo deve soprattutto all’esterno croato, che ha segnato canestri pesantissimi tra quarta frazione e overtime chiudendo con 26 punti al debutto all’Unieuro Arena.
Un’iniezione di pericolosità offensiva di cui i biancorossi avevano assoluta necessità. Perché l’Unieuro ha segnato 81,4 punti a serata nell’arco delle cinque sfide in questione. Quasi 10 punti in più sopra la media: prima della gara contro Torino, ne segnava solo 72,9 a partita. Vero è che, allo stesso modo, pure la difesa ha concesso qualcosa in più (77,8 di media subiti contro i precedenti 71), a fronte però di rivali più talentuose.
Si è poi registrato un miglioramento pure nella percentuale di realizzazione dall’arco (36%, prima era a 28,1%) e anche qui l’innesto di Perkovic incide. Toni, da solo, si mantiene stabilmente intorno al 38% dalla distanza. Due numeri importanti, però, sono in netta controtendenza. In prima battuta quello dei rimbalzi: dalle 42,7 carambole catturate a partita, si è scesi a quota 37 nelle cinque partite. Dalla lunetta, poi, la situazione si fa preoccupante. Forlì tira i liberi con appena il 74% e nelle ultime otto uscite soltanto due volte è andata sopra il 70% di realizzazione.
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