MARCO LOMBARDI
Sport

Forlì, ascolta il tuo ex Gasperoni: "Che sfida col Tau. E puoi vincerla"

L’attaccante, ora nell’Imolese, ha affrontato i toscani attesi domenica al ‘Morgagni’ nello scontro al vertice .

Mattia Gasperoni, cesenate, 25 anni, qui in azione con la maglia del Forlì due stagioni fa (foto Frasca)

Mattia Gasperoni, cesenate, 25 anni, qui in azione con la maglia del Forlì due stagioni fa (foto Frasca)

L’ex attaccante biancorosso Mattia Gasperoni – 38 presenze e 5 reti con la maglia del Galletto spalmate tra le stagioni 2021-22 e 2022-23, oggi all’Imolese – fa le carte allo scontro al vertice che, domenica al ‘Morgagni’, vedrà di fronte Forlì e Tau Altopascio, prime della classe in condominio con il Ravenna del girone D di serie D.

Gasperoni, lei ha affrontato con l’Imolese sia il Forlì che il Tau: che differenze ha riscontrato tra le due squadre?

"Qualitativamente il Forlì sviluppa un bel gioco, disponendo anche di individualità importanti, mentre il Tau è la tipica squadra di categoria, fisica e incline a privilegiare le palle lunghe, potendo sfruttare due attaccanti di valore quali Motti e Andolfi, bravi ad aggredire gli spazi".

Quale le è parsa superiore?

"Difficile a dirsi... A livello di mentalità ritengo che si equivalgano, ma il Forlì ha più qualità mentre il Tau costruisce meno e bada al sodo".

Sfida nella sfida, i bomber: da una parte un Petrelli rifiorito, dall’altra Motti capocannoniere incontrastato del girone.

"Sono due giocatori completamente diversi. Petrelli vanta esperienze in categorie superiori e qualitativamente è tanta roba. Motti attacca bene la profondità. Nella mia squadra li prenderei entrambi...".

Che gara sarà?

"Una bella partita, anche perché entrambe si giocano tanto. Non sarà decisiva, mancando ancora molte giornate, ma una vittoria darebbe una forte spinta emotiva".

Un pronostico?

"In casa sua il Forlì può spuntarla".

Del Ravenna, invece, che opinione ha?

"È una squadra difficile da battere perché dispone di una rosa profonda e omogenea, composta da giocatori di alto livello, come Rrapaj, e in grado di sopperire a infortuni e problemi fisici. Un fattore che alla lunga può rivelarsi decisivo".

La lotta per la promozione si deciderà solo all’ultima giornata oppure una squadra, prima o poi, andrà in fuga?

"Penso che il campionato si deciderà in volata: se non all’ultima giornata, alla penultima. Tenderei ad escludere dalla corsa la Pistoiese, benché non sia lontanissima dal terzetto di testa e possa sempre approfittare dell’eventuale rallentamento di qualcuno".

Conterà di più fare il pieno negli scontri diretti o negli incroci con le cosiddette ‘piccole’?

"Le gare con le squadre di medio-bassa classifica fanno la differenza: sono le più difficili, perché le ultime 7-8 hanno fame di punti per la salvezza o per evitare la roulette dei playout. In quei casi occorre fare la partita contro avversari tutti rintanati nella loro metà campo e non è affatto semplice. Mentre con le squadre di pari livello te la giochi a viso aperto e la qualità ne guadagna".

Col senno del poi, sarebbe rimasto volentieri a Forlì?

"È una piazza importante e un bell’ambiente. Lì ci sono tanti amici ed ex compagni (Campagna, Gaiola...), conosco Petrelli, Colombo e il magazziniere Antimo. Detto ciò, auguro al Forlì il meglio. In futuro chissà, le nostre strade potrebbero anche incrociarsi di nuovo. Mai dire mai".

Risposta secca: chi vince il campionato?

"Lungi da me gufare, ma dico Ravenna".

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