Forlì, 13 ottobre 2024 – Il mercato ambulante di Forlì, che anima il centro storico ogni lunedì e venerdì mattina, si prepara a cambiare volto. Il tradizionale percorso tra le bancarelle di piazza Saffi, via delle Torri, piazza Cavour e piazza Ordelaffi è segnato da una crescente presenza di spazi vuoti, a testimonianza di un cambiamento in atto: il calo degli ambulanti è ormai una realtà. L’amministrazione comunale ha deciso di agire con un progetto di riqualificazione, approvato il 30 settembre dal Consiglio Comunale, per dare nuova linfa a questo appuntamento storico. A sostenere l’importanza del mercato per il tessuto sociale e commerciale della città sono i dati forniti da Forlì Mobilità Integrata: nel 2022, si è registrata una media di 19.620 accessi al centro storico nelle due giornate di mercato, con punte massime di 20.878 il venerdì.
“Ottimizzare gli spazi e recuperare parcheggi”
“Il piano – spiega Andrea Cintorino, assessora con delega a fiere e mercati – intende ridisegnare l’assetto del mercato con l’obiettivo di ottimizzare gli spazi e recuperare posti auto da piazza Cavour lato via Carlo Matteucci”. Un aspetto centrale del progetto riguarda la redistribuzione delle bancarelle, in particolare in piazza Saffi, dove gli operatori posizionati nell’ellisse centrale verranno spostati in altre zone libere del mercato.
Questa mossa permetterà di utilizzare il centro per eventi, manifestazioni e, durante l’inverno, per la pista di pattinaggio sul ghiaccio. “La piazza appartiene a tutti – sottolinea Cintorino – e dobbiamo cercare di valorizzarla al meglio. La nostra priorità è il commercio e le persone che vi lavorano, per questo cerchiamo di coinvolgerle durante le manifestazioni, creando per loro un indotto lavorativo”.
Ridotti gli ‘spuntisti’
Il nuovo assetto entrerà in vigore a partire dalla fine di novembre, e l’obiettivo è ricompattare il mercato per dare maggiore continuità agli spazi espositivi. I mercati del lunedì e del venerdì attualmente contano 200 stalli per giornata, con circa 150 operatori dotati di concessione decennale. Alcuni di loro sono parte di una tradizione che risale a quasi un secolo fa, con licenze attive fin dal 1922. Tuttavia, la presenza degli spuntisti – gli ambulanti che, pur avendo l’autorizzazione all’esercizio del commercio ambulante, non possiedono la concessione all’occupazione del suolo pubblico – che solitamente si aggira tra le 20 e le 30 presenze a seconda del meteo e del periodo, sarà ridotta per migliorare il valore della merce proposta. Il progetto di riqualificazione è stato il risultato di un lungo percorso di dialogo con le associazioni di categoria. “All’inizio dell’anno – ricorda l’assessora – abbiamo convocato tutti gli ambulanti nel salone comunale per un confronto”.
Incognita Bolkestein
C’è tuttavia un grande punto interrogativo che aleggia sulle trasformazioni del mercato, e riguarda l’applicazione della direttiva Bolkestein, che disciplina la liberalizzazione dei servizi nei paesi europei e le concessioni per l’occupazione del suolo pubblico. Nonostante siano passati oltre vent’anni dalla sua introduzione, la normativa continua ad avere delle ‘zone grigie’ che rendono la sua applicazione complessa. In particolare, gli ambiti poco chiari riguardano la durata delle concessioni e i criteri per il rinnovo. La direttiva stabilisce che le licenze debbano essere messe a gara per evitare il monopolio di pochi operatori. “Ci sono ancora incertezze riguardo alla Bolkenstein che potrebbero influenzare i mercati in generale, come ad esempio quello contadino il sabato mattina in piazza Dante. Il nostro obiettivo – dichiara Cintorino – è applicare le normative proteggendo al contempo gli operatori storici”.