Forlì, 15 settembre 2024 – Il Governo Meloni sta valutando se utilizzare il cosiddetto ‘Golden power’ nei confronti di Fnac Darty, il gruppo francese che ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto su Unieuro, azienda leader nella distribuzione di elettronica di consumo ed elettrodomestici in Italia. La Golden power è la facoltà di dettare specifiche condizioni all’acquisto di partecipazioni, di porre il veto all’adozione di determinate delibere societarie nei confronti di aziende che ricadono nell’interesse nazionale.
Il commercio, in realtà, non sarebbe un settore strategico e non rientrerebbe, per esempio, nell’àmbito della difesa, della sicurezza nazionale, dei trasporti, né nelle comunicazioni in senso stretto. Ma i dati dei clienti possono esserlo. L’agenzia multimediale economica Bloomberg cita, al riguardo, fonti “informate sulla questione”, secondo cui l’esecutivo potrebbe valutare se imporre limitazioni all’influenza di Fnac Darty su Unieuro.
E le limitazioni riguarderebbero l’accesso dei francesi ai dati sensibili di milioni di clienti, con le relative preoccupazioni riguardanti anche i pagamenti digitali degli utenti. Le parti in causa (Governo, Unieuro e Fnac Darty) tacciono e non ci sono commenti ufficiali da parte degli interessati. Fonti dell’azienda controllata dal miliardario Daniel Kretinsky riferiscono che si sta seguendo la vicenda, riflettendo sui settori ‘strategici’ in cui abitualmente si applica questa facoltà.
Nel 2023 il ministro del Made in Italy Adolfo Urso aveva paventato la Golden power nel caso in cui fosse maturata un’offerta cinese per l’Electrolux, colosso che ha un’importante sede a Villanova. Nel 2021 la mossa fu utilizzata quando un gruppo svizzero (ma controllato da una multinazionale cinese) acquistò la Suba Seeds di Longiano, nel Cesenate, azienda che si occupa di sementi. Insomma, possono esserci settori sensibili anche fuori da quelli canonici.
Insomma, con un gioco di parole, Meloni potrebbe prepararsi a fermare Meloni. La presidente del consiglio Giorgia è omonima – ma senza alcuna parentela – di Stefano, il presidente di Unieuro. Il quale, tra l’altro, si era espresso a favore della congruità dell’offerta francese per l’acquisto della società, nell’ormai celebre consiglio d’amministrazione concluso con 5 favorevoli, 5 contrari e un astenuto.
Unieuro conta oltre 5.400 dipendenti, con oltre 500 negozi in Italia e un fatturato di 2,6 miliardi di euro. Il valore è stato stimato in 250 milioni dai francesi (molto di più secondo chi ritiene bassa la proposta; tra questi, l’amministratore delegato Giancarlo Nicosanti). Il direttore generale di Fnac Darty Enrique Martinez è stato nel nostro Paese anche per spiegare l’offerta ai mercati e agli azionisti che detengono il 75% di Unieuro, con quote inferiori al 5%: un azionariato diffuso che il gruppo francese intende contattare e convincere.
Sembra invece scontata l’adesione dei loro connazionali Iliad (12%, la fetta più grossa dell’intera società) e Amundi (5%). La stessa Fnac Darty possiede il 4,4%. Il periodo di adesione all’offerta di acquisto ha avuto inizio lo scorso 2 settembre e avrà termine il prossimo 25 ottobre, salvo eventuali proroghe.