GIANNI BONALI
Economia

L’Opa francese collegherebbe Unieuro ai rivali di MediaWorld

Il 20% di Fnac Darty, gli acquirenti del colosso forlivese, è in mano all’altra insegna di elettronica In caso di scalata, cosa accadrà ai lavoratori? Ma gli offerenti assicurano: no a un gruppo unico

Al centro Daniel Kretinsky: il miliardario ceco che controlla Fnac Darty e che ha dato il via alla scalata. A destra un negozio Unieuro; dalla parte opposta, lo spazio vendita dei competitor di MediaWorld

Al centro Daniel Kretinsky: il miliardario ceco che controlla Fnac Darty e che ha dato il via alla scalata. A destra un negozio Unieuro; dalla parte opposta, lo spazio vendita dei competitor di MediaWorld

Forlì, 6 settembre 2024 – L’Opa di Fnac Darty nei confronti di Unieuro è partita, come previsto, lentamente: mercoledì sera, al termine dei primi tre giorni, il colosso francese dell’elettronica al dettaglio aveva comprato poco meno dell’1% delle azioni (già deteneva il 4,4%). Non c’è da dubitare che il totale salirà: Iliad (12%), anch’essa transalpina, si è espressa a favore della congruità dell’offerta e così dovrebbero fare i connazionali di Amundi, controllati da Crédit Agricole (5%). Vedremo se Fnac Darty riuscirà a convincere gli altri azionisti.

Se è vero che il cda di Unieuro si è diviso sull’offerta (250 milioni di euro; circa 12 euro ad azione), c’è un aspetto che ha sollevato la perplessità – nero su bianco – dei consiglieri di amministrazione e anche dei sindacati, in merito al futuro a lungo termine dei lavoratori. Questo perché Fnac Darty è collegata a Mediaworld.

"Al perfezionamento dell’offerta – spiega il cda –, il gruppo Ceconomy, oggi principale concorrente della società con il marchio MediaWorld deterrebbe indirettamente una partecipazione significativa di Unieuro". "Appare preoccupante dal punto di vista commerciale – hanno rincarato la dose i sindacati –, il fatto che tra i soci di Fnac-Darty figura con oltre il 20% Ceconomy AG, gruppo che controlla Mediamrkt/Saturn, marchio già presente in Italia con insegna MediaWorld e principale competitor di mercato nel nostro Paese. Si ritiene pertanto indispensabile, a tutela degli oltre 5mila dipendenti dell’azienda in Italia, che Unieuro ponga in essere tutte le iniziative utili a garantire, in questo contesto, la salvaguardia integrale dell’occupazione, a partire dal personale della sede, oltre che di tutta la rete vendite". A Forlì lavorano circa 300 dipendenti, che salgono a 400 in tutta la provincia considerando anche quelli occupati nei punti vendita del territorio. I sindacati, in sostanza, temono che più avanti scatti un piano di razionalizzazioni da parte dei francesi: chiusura di alcune insegne Unieuro per dividersi il mercato con gli attuali competitor.

L’amministratore delegato di Fnac Darty Enrique Martinez, è in questi giorni in Italia per spiegare agli azionisti di Unieuro la strategia che è alla base dell’offerta di acquisto: a parte il fondatore Giuseppe Silvestrini (e famiglia) col 6,1%, il resto delle azioni è parcellizzato in quote sotto il 5%. Fonti vicine al gruppo francese spiegano come Fnac Darty non intenda ‘cannibalizzare’ il marchio Unieuro, ma perseguire un progetto di integrazione rafforzando la presenza in Italia e potenziando la digitalizzazione e i servizi di post-vendita ed assistenza.

Inoltre chiariscono come la presenza nell’azionariato di Fnac Darty della società Ceconomy (con il marchio MediaWorld) non prefigura la nascita di un gruppo che vada a cancellare l’insegna storica di Unieuro. La strategia prevede piuttosto la combinazione di tre marchi iconici come Fnac Darty, Unieuro e MediaWorld per ampliare la presenza geografica a livello europeo, con un ruolo di alleato per la società forlivese sul territorio italiano. L’obiettivo – dicono – è crescere e sfidare le piattaforme online.